Artigianalità Made in Italy – Labor et Ingenium di Bottega Veneta

La nostra artigianalità, incarnata dal distintivo marchio “Made in Italy,” ha da sempre rappresentato il cuore pulsante nel mondo della moda. Questo marchio non è solo sinonimo di eccellenza, qualità e stile, ma ha anche svolto un ruolo cruciale nel consolidare la posizione dell’Italia nel settore del lusso a livello globale.

L’identità italiana e la sua connessione emotiva

L’artigianato italiano è intriso del patrimonio culturale del paese, diventando simbolo di eccellenza e creando un legame emotivo tra consumatori e prodotti di lusso. Questa abilità di essere “locale e globale allo stesso tempo” non solo preserva le tradizioni, ma le trasforma in un punto di forza, dimostrando che l’artigianato Made in Italy può essere al passo con le richieste di un mercato in continua evoluzione; quindi un elemento chiave di successo nel panorama economico contemporaneo.

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Pejac: street art e poesia visiva

Pejac, noto anche come Silvestre Santiago, è un artista spagnolo di street art che ha guadagnato fama a livello mondiale per le sue opere, sia indoor che outdoor, che giocano con illusioni ottiche e prospettive uniche.

Nato nel 1977 a Santander, ha studiato Belle Arti nella sua città natale e a Barcellona, continuando poi la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Il suo stile è caratterizzato da tecniche trompe-l’oeil e colpi di scena con immagini familiari, utilizzati per veicolare messaggi potenti su questioni sociali e ambientali.

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Moda upcycling: interazione tra memoria e futuro

La moda consapevole può essere audace, sperimentale e innovativa; oggi per presentare il secondo giovane talento del Made in Italy vi parlo dell’upcycling come principio progettuale per la moda circolare.

L’economia circolare, come approccio opposto all’attuale economia lineare, è una delle aree più importanti della politica ambientale e interessa l’industria della moda e quella tessile.

Va fatto notare che l’upcycling è diverso dal riciclo.

Entrambi i concetti hanno a che fare con la seconda vita dei prodotti, ma hanno caratteristiche e un approccio diverso.

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L’orizzonte del Made in Italy attraverso le nuove generazioni di fashion designer

Qual è il significato del Made in Italy oggi? Una nuova generazione di designer italiani sta emergendo, attingendo alle profonde radici del paese e al prestigioso passato, ma allo stesso tempo spingendo i confini dello stile convenzionale.

L’essenza del marchio Made in Italy si fonda su prodotti d’eccellenza che si distinguono per l’alto livello qualitativo, lo stile ricercato, l’innovazione, la cura dei dettagli, la fantasia delle soluzioni adottate e la capacità di durare nel tempo. Sintetizza in pratica l’identità artistica e artigianale del nostro territorio.

Una tradizione trasformata in uno stile che diventò moda ben prima che l’Italia diventasse una nazione: un percorso iniziato nel Rinascimento e proseguito per tutto il XIX e XX secolo.

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La fioritura dei ciliegi celebrata con l’Hanami

Avete mai sentito parlare dell’Hanami, la meravigliosa tradizione giapponese che celebra la fioritura dei ciliegi? Più comunemente chiamata “osservazione dei fiori” di sakura, ossia di ciliegio, questa usanza può insegnarci molto sulla vita.

La modernità occidentale ha da sempre cercato di astrarre l’individuo dal suo ambiente, ma mai come in questo momento, l’Hanami ci dà l’opportunità di riscoprire il legame che abbiamo con la terra che abitiamo, definendo chi siamo individualmente e collettivamente.

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Guida alle certificazioni di moda sostenibile: sostieni il tuo stile e il tuo impatto Green

Quali certificazioni di moda sostenibile devo cercare per essere certa di non cadere nella trappola della pubblicità ingannevole del greenwashing? Questa è una domanda che mi viene posta sempre più spesso ed è per questo che ho deciso di preparare per voi una semplice guida.

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Dries Van Noten: perché adoro questo stilista belga?

Da decenni Dries Van Noten crea moda sontuosa per donne pensanti; l’ultima sua collezione Autunno Inverno 23- 24, presentata alla Paris Fashion Week, è arrivata dritta al cuore con la più semplice delle ispirazioni: “la relazione tra un capo e chi lo indossa”.

Siamo abituati a dire che i designer amano il corpo della donna, questo di solito significa che realizzano abiti molto scolpiti o abiti deliberatamente non scolpiti. Dries Van Noten incoraggia l’interiorità invece della provocazione: i suoi capi sembrano fatti non tanto per il corpo di una donna quanto per la sua mente. Un approccio che ha definito da sempre l’opera del designer belga, che evita la teatralità alla ricerca di abiti fatti per vivere nel guardaroba di chi li indossa per decenni.

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Stephen Jones il cappellaio gloriosamente glamour

Trasformativo e divertente è il modo in cui Stephen Jones, il cappellaio per antonomasia, definisce il lavoro della sua vita.

Oltre alla loro eccezionale abilità artistica e visionaria, cosa hanno in comune i designer Dior, Jean-Paul Gaultier, Rei Kawakubo, Kim Jones, Raf Simons, Maria Grazia Chiuri, Vivienne Westwood, John Galliano e Marc Jacobs? La risposta è il geniale modista iconoclasta, dal talento spaventoso: Stephen Jones. Per onorare la sua intramontabile carriera, durante la London Fashion Week, è stata svelata la sua ultima collezione autunno-inverno 2023.

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Upcycling Valentino: tessuti ricchi di storie che vivranno una seconda vita

La Maison Valentino ha avviato una collaborazione con Tissu Market intitolata “Sleeping Stock”; una favola eco friendly all’insegna dell’upcycling di tessuti metaforicamente addormentati, provenienti da passate collezioni Haute Couture e Prêt-à-porter. Tessuti unici, ricchi di storie affascinanti ancora da raccontare e ancora troppo vivi per giacere inutilizzati negli archivi, iniziano così un nuovo ciclo di vita e tornano protagonisti, all’insegna della creatività e di nuovi ambiti di utilizzo. Gli archivi di moda raccontano la storia di un marchio e sono spesso un riferimento per i futuri designer; richiamano l’identità del brand creando versioni moderne. Approccio che però fino ad ora ha riguardato principalmente abiti già realizzati.

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La noia, il motore della creatività

Se state aspettando un lampo di creatività, provate ad abbracciare la noia.

Come diceva Gayatri Devi, l’ultima regina del Jaipur, nonché icona di moda e di cultura che ha affascinato tutto l’occidente:

“La noia non è un problema da risolvere. È l’ultimo privilegio di una mente libera”.

Ricordo che quando ero adolescente mi domandarono di esprimere un desiderio per il futuro e io risposi che non volevo annoiarmi mai.

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L’attrazione del Denim vintage: caccia all’oro blu

I consumatori Millennial, Gen Z e non solo, si stanno rivolgendo al vintage per soddisfare i loro desideri di moda nostalgica, sostenibile, unica nel suo genere e con una storia; nulla più del denim rispecchia questa visione. La stessa usura, diventa pregio ed espressione di unicità: piccoli strappi e toppe che lo rendono irripetibile. Certo non è una novità. Da sempre il jeans è il capo più ricercato tra i mercatini dell’usato, tanto che gli stessi rivenditori di fast fashion, ne hanno emulato il look logoro, ma prodotto in serie.

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Ossie Clark: il re della King’s Road in mostra a Milano

Dopo Prato, Ossie Clark e Celia Birtwell tornano in mostra a Milano fino al 10 aprile 2023, grazie alla Fondazione Sozzani, al patrocinio della Camera della Moda Italiana e alla collezione d’archivio di Massimo Cantini Parrini.Un’esperienza che non mi sono certo fatta sfuggire durante l’esposizione presso Il Museo del Tessuto di Prato e che, come appassionata di moda e di cultura e come docente, mi ha affascinato oltre misura.

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Chi è Anna October, la stilista ucraina che aiuta i creativi nel suo paese?

La stilista della moda ucraina Anna October è passata dalla creazione di collezioni al nascondersi dagli attacchi aerei nella foresta. Ora, esiliata a Parigi, guida il design della sua prossima collezione e la gestione di una piattaforma digitale dedicata ad aiutare i designer del suo Paese.

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La grande mostra Fashioning Masculinities esplora l’evoluzione dell’abbigliamento maschile

La prima grande mostra dal titolo Fashioning Masculinities:The Art of Menswear che il prestigioso museo Victoria & Albert dedica all’arte e alla creatività dell’abbigliamento maschile, celebra il potere, l’artisticità e la diversità. Dai dipinti rinascimentali agli abiti di JW Anderson dimostra che il genere è sempre stato un costrutto. Con abiti indossati da artisti del calibro di Timothée Chalamet e Sam Smith, David Bowie e Marlene Dietrich, la mostra sfida e amplia la definizione stessa di menswear.

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Peter Max: artista pop visionario degli anni ’60

Icona della controcultura Usa, quella della “Summer of Love”, degli hippies e della rivoluzione psichedelica; l’artista pop Peter Max è stato uno dei più grandi innovatori culturali degli anni ’60. Le sue opere vivaci e colorate sono diventate parte integrante della cultura americana contemporanea ed emblema dello spirito degli anni ’60 e ’70. Ha dipinto per sei presidenti degli Stati Uniti, è stato l’artista ufficiale della squadra statunitense delle Olimpiadi invernali del 2006 e ha creato opere d’arte per Woodstock, per US Open e per il Super Bowls. Amico dei Beatles, era stato scelto per disegnare i cartoons del film Yellow Submarine, proposta che rifiutò per poter seguire la famiglia.

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Piccole, grandi storie di moda: Salvador Dalì e i costumi da bagno

Salvador Dalì non era estraneo al mondo della moda. Dalla creazione di copertine surrealiste per la rivista Vogue, alla sua amicizia e collaborazione creativa con la couturier italiana Elsa Schiaparelli. Per Dalì gli abiti rappresentavano solo un altro pennello che usava per dipingere il suo personaggio bizzarro, considerato emblematico per la maggior parte dei creativi di tutto il mondo.

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Il mondo della moda contro la guerra

La guerra in Ucraina è iniziata durante la settimana della moda di Milano. Un assalto guidato da Putin che ha visto più di un milione di persone fuggire dai confini del paese e attacchi ai civili in città tra cui la capitale Kiev, causando una devastante perdita di vite umane. Subito dopo è partita la Paris Fashion Week.

La bolla delle fashion week, che si spostano di città in città per un mese, è stata criticata per la sua estraneità al momento tragico che stiamo affrontando.

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Wolford e Alberta Ferretti: una capsule collection romantica

Famosa per le sue collezioni di lingerie grafica e prêt-à-porter che modellano il corpo, Wolford ha invitato la designer Alberta Ferretti a disegnare una capsule collection di dieci pezzi in tonalità neutre come nero, bianco e rosa cipria. Colori che ne esaltano i giochi di pieni e vuoti con pulizia visiva e delicatezza.

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Le piante della fortuna e della ricchezza secondo il Feng Shui

Sapevate che ci sono piante che, secondo l’arte del Feng Shui, posizionate nei vostri ambienti personali, come casa e ufficio, possono attirare denaro e buona fortuna?

Io non credo davvero che esista qualcosa di “fortunato” o del suo contrario, ma credo invece che qualsiasi pianta porti energia e che ci siano alcune piante che sono considerate più positive di altre in termini di Feng Shui. Infatti, non c’è scienza, di per sé, a sostegno del fatto che queste presunte “piante fortunate” abbiano il potere di potenziare o attirare la fortuna, ma ci sono antiche radici simboliche che lo sostengono. Le parole cinesi “feng” e “shui” si traducono rispettivamente nel significato di “vento” e “acqua”. Questo concetto deriva da un antico poema che parla della vita umana connessa alla natura, che scorre quindi in simbiosi con l’ambiente circostante.

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