Il design nella moda sostenibile: la mia intervista per “Sustenia”

La moda sostenibile, è un movimento e un processo di promozione del cambiamento del sistema moda verso una maggiore integrità ecologica e giustizia sociale. Alcuni stilisti stanno già svolgendo un lavoro eccezionale in questo ambito, mentre altri sono solo all’inizio di questo processo.


La moda è sempre stata per me una questione di personale passione, di cultura e di stile ed ora dopo più di trent’anni di attività come designer sono ad un punto della mia carriera in cui la prospettiva è cambiata. Il mio impegno e il mio focus a questo punto è quello di trasmettere conoscenze tecniche e creative agli studenti di moda per aiutarli a diventare la migliore versione di sé stessi. Questa opportunità di fare di più per chi insegue lo stesso sogno che ho perseguito io è altrettanto entusiasmante. E proprio questa opportunità formativa mi concede la possibilità di innescare una scintilla di cambiamento nell’ambito che mi compete e dare il mio contributo attivo alla causa della moda sostenibile.
Il processo di progettazione infatti gioca un ruolo decisivo nella creazione di una filiera della moda più sana, ed è proprio questo l’argomento dell’intervista che mi è stata fatta da “Sustenia”: Azienda umbra specializzata in corsi di formazione e servizi alle imprese.

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Il consumo sostenibile nella moda è una realtà? Calcola il tuo personale impatto sull’ambiente

Analizzare se la moda sostenibile sia una realtà è cosa complicata e contraddittoria.

E’ vero che ci sono più iniziative, campagne e prodotti sostenibili rispetto al passato, il che suggerisce un crescente impegno nella giusta direzione, purtroppo però il grado e l’entità delle “azioni” dietro la facciata sono estremamente variabili e insufficienti.

La buona notizia è che molte persone hanno davvero preso coscienza della necessità di consumare in modo più sostenibile per preservare le risorse del pianeta. Tuttavia, secondo i risultati, pochi fruitori traducono le loro preoccupazioni in cambiamenti significativi nei loro consumi. Esiste un contrasto tra la sincera consapevolezza e la ferma adozione di nuovi comportamenti. I risultati evidenziano un atteggiamento critico nei confronti dei brand considerati irresponsabili, senza però alcun bonus assegnato ai brand impegnati.

Nonostante la consapevolezza degli effetti dannosi della “fast fashion” sull’ambiente, sui lavoratori e sui consumatori, perché continuiamo ad acquistare e sostenere questo settore?

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Parigi: la biblioteca privata di Karl Lagerfeld rivela segreti di stile

Cosa fare a Parigi oltre che visitare la Tour Eiffel e il Louvre, passeggiare lungo la Senna o fermarsi a prendere il caffè nei bistrot: diamo uno sguardo all’interno della biblioteca privata di uno dei più celebri stilisti, Karl Lagerfeld.

Parigi è una delle città più visitate al mondo, celebre per la sua cultura, la moda e la storia affascinante. Ogni anno milioni di turisti di tutte le nazionalità affollano le strade e gli angoli più caratteristici della Ville Lumière in cerca di esperienze indimenticabili. In questo contesto, la biblioteca di Karl Lagerfeld si distingue come una destinazione unica e affascinante che attrae sia gli amanti della moda che i curiosi in cerca di nuove prospettive culturali.

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L’intelligenza artificiale modellerà il futuro della moda?

L’intersezione tra intelligenza artificiale e moda sta ridefinendo il paesaggio creativo e commerciale dell’industria, sollevando interrogativi cruciali sulla progettazione creativa, previsione delle tendenze e sostenibilità.

L’abbigliamento contemporaneo ha un ruolo che va ben oltre la mera funzione di coprire il corpo. È un medium di espressione che riflette non solo il carattere di un individuo, ma anche il suo modo di essere. Ogni dettaglio, dall’abito scelto alla sua modalità di essere indossato, comunica un messaggio profondo sulla personalità di chi lo porta. Tutto ciò è intrinsecamente legato a una molteplicità di fattori spesso reciprocamente influenzati tra loro, tra cui cultura, tendenze decorative, status sociale e criteri di valore personali, sociali e comunicativi.

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Le macchine da scrivere Olivetti, un’eredità non solo estetica

Le macchine da scrivere Olivetti nel corso delle generazioni hanno raggiunto una dimensione iconica, diventando gli oggetti di modernariato più desiderati; oltre alla loro funzione pratica e di design, hanno contribuito a definire l’immaginario collettivo associato alla scrittura e alla letteratura. Non sono state semplici strumenti di trascrizione, ma sono diventate catalizzatori di creatività nella produzione letteraria. La loro eredità si manifesta ancora oggi attraverso esperienze sensoriali che collegano la loro storia con la modernità in un’estetica ormai senza tempo.

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Mindfulness nella vita quotidiana: come attivare la consapevolezza nel tuo stile di vita

Scopriamo insieme il significato della Mindfulness e come questa pratica può positivamente influenzare la salute: riducendo lo stress, migliorando la concentrazione e promuovendo una maggiore serenità nella vita di tutti i giorni.


Nel vasto panorama di consigli e propositi per il nuovo anno su come mantenere corpo e mente in forma, tra tanto esercizio, cibo salutare, attitudine positiva, esploriamo un elemento spesso trascurato ma diventato in voga in questi ultimi anni: la consapevolezza.
Nella frenesia della vita moderna, ritagliarsi momenti di pace e quindi consapevolezza può fare la differenza. Questo articolo si propone di esplorare il concetto di mindfulness e offrire semplici suggerimenti pratici su come applicarla nella quotidianità.

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Artigianalità Made in Italy – Labor et Ingenium di Bottega Veneta

La nostra artigianalità, incarnata dal distintivo marchio “Made in Italy,” ha da sempre rappresentato il cuore pulsante nel mondo della moda. Questo marchio non è solo sinonimo di eccellenza, qualità e stile, ma ha anche svolto un ruolo cruciale nel consolidare la posizione dell’Italia nel settore del lusso a livello globale.

L’identità italiana e la sua connessione emotiva

L’artigianato italiano è intriso del patrimonio culturale del paese, diventando simbolo di eccellenza e creando un legame emotivo tra consumatori e prodotti di lusso. Questa abilità di essere “locale e globale allo stesso tempo” non solo preserva le tradizioni, ma le trasforma in un punto di forza, dimostrando che l’artigianato Made in Italy può essere al passo con le richieste di un mercato in continua evoluzione; quindi un elemento chiave di successo nel panorama economico contemporaneo.

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Pejac: street art e poesia visiva

Pejac, noto anche come Silvestre Santiago, è un artista spagnolo di street art che ha guadagnato fama a livello mondiale per le sue opere, sia indoor che outdoor, che giocano con illusioni ottiche e prospettive uniche.

Nato nel 1977 a Santander, ha studiato Belle Arti nella sua città natale e a Barcellona, continuando poi la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Il suo stile è caratterizzato da tecniche trompe-l’oeil e colpi di scena con immagini familiari, utilizzati per veicolare messaggi potenti su questioni sociali e ambientali.

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Moda upcycling: interazione tra memoria e futuro

La moda consapevole può essere audace, sperimentale e innovativa; oggi per presentare il secondo giovane talento del Made in Italy vi parlo dell’upcycling come principio progettuale per la moda circolare.

L’economia circolare, come approccio opposto all’attuale economia lineare, è una delle aree più importanti della politica ambientale e interessa l’industria della moda e quella tessile.

Va fatto notare che l’upcycling è diverso dal riciclo.

Entrambi i concetti hanno a che fare con la seconda vita dei prodotti, ma hanno caratteristiche e un approccio diverso.

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L’orizzonte del Made in Italy attraverso le nuove generazioni di fashion designer

Qual è il significato del Made in Italy oggi? Una nuova generazione di designer italiani sta emergendo, attingendo alle profonde radici del paese e al prestigioso passato, ma allo stesso tempo spingendo i confini dello stile convenzionale.

L’essenza del marchio Made in Italy si fonda su prodotti d’eccellenza che si distinguono per l’alto livello qualitativo, lo stile ricercato, l’innovazione, la cura dei dettagli, la fantasia delle soluzioni adottate e la capacità di durare nel tempo. Sintetizza in pratica l’identità artistica e artigianale del nostro territorio.

Una tradizione trasformata in uno stile che diventò moda ben prima che l’Italia diventasse una nazione: un percorso iniziato nel Rinascimento e proseguito per tutto il XIX e XX secolo.

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La fioritura dei ciliegi celebrata con l’Hanami

Avete mai sentito parlare dell’Hanami, la meravigliosa tradizione giapponese che celebra la fioritura dei ciliegi? Più comunemente chiamata “osservazione dei fiori” di sakura, ossia di ciliegio, questa usanza può insegnarci molto sulla vita.

La modernità occidentale ha da sempre cercato di astrarre l’individuo dal suo ambiente, ma mai come in questo momento, l’Hanami ci dà l’opportunità di riscoprire il legame che abbiamo con la terra che abitiamo, definendo chi siamo individualmente e collettivamente.

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Dries Van Noten: perché adoro questo stilista belga?

Da decenni Dries Van Noten crea moda sontuosa per donne pensanti; l’ultima sua collezione Autunno Inverno 23- 24, presentata alla Paris Fashion Week, è arrivata dritta al cuore con la più semplice delle ispirazioni: “la relazione tra un capo e chi lo indossa”.

Siamo abituati a dire che i designer amano il corpo della donna, questo di solito significa che realizzano abiti molto scolpiti o abiti deliberatamente non scolpiti. Dries Van Noten incoraggia l’interiorità invece della provocazione: i suoi capi sembrano fatti non tanto per il corpo di una donna quanto per la sua mente. Un approccio che ha definito da sempre l’opera del designer belga, che evita la teatralità alla ricerca di abiti fatti per vivere nel guardaroba di chi li indossa per decenni.

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Il meglio della Milano Fashion Week 2023

La Milano Fashion Week 2023 si è svolta la scorsa settimana (21-27 febbraio) con oltre 50 sfilate fisiche, comprese le big, tra cui Prada, Fendi, Giorgio Armani, Dolce & Gabbana e Bottega Veneta…

Una personalissima carrellata delle mie highlights

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Stephen Jones il cappellaio gloriosamente glamour

Trasformativo e divertente è il modo in cui Stephen Jones, il cappellaio per antonomasia, definisce il lavoro della sua vita.

Oltre alla loro eccezionale abilità artistica e visionaria, cosa hanno in comune i designer Dior, Jean-Paul Gaultier, Rei Kawakubo, Kim Jones, Raf Simons, Maria Grazia Chiuri, Vivienne Westwood, John Galliano e Marc Jacobs? La risposta è il geniale modista iconoclasta, dal talento spaventoso: Stephen Jones. Per onorare la sua intramontabile carriera, durante la London Fashion Week, è stata svelata la sua ultima collezione autunno-inverno 2023.

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Upcycling Valentino: tessuti ricchi di storie che vivranno una seconda vita

La Maison Valentino ha avviato una collaborazione con Tissu Market intitolata “Sleeping Stock”; una favola eco friendly all’insegna dell’upcycling di tessuti metaforicamente addormentati, provenienti da passate collezioni Haute Couture e Prêt-à-porter. Tessuti unici, ricchi di storie affascinanti ancora da raccontare e ancora troppo vivi per giacere inutilizzati negli archivi, iniziano così un nuovo ciclo di vita e tornano protagonisti, all’insegna della creatività e di nuovi ambiti di utilizzo. Gli archivi di moda raccontano la storia di un marchio e sono spesso un riferimento per i futuri designer; richiamano l’identità del brand creando versioni moderne. Approccio che però fino ad ora ha riguardato principalmente abiti già realizzati.

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La noia, il motore della creatività

Se state aspettando un lampo di creatività, provate ad abbracciare la noia.

Come diceva Gayatri Devi, l’ultima regina del Jaipur, nonché icona di moda e di cultura che ha affascinato tutto l’occidente:

“La noia non è un problema da risolvere. È l’ultimo privilegio di una mente libera”.

Ricordo che quando ero adolescente mi domandarono di esprimere un desiderio per il futuro e io risposi che non volevo annoiarmi mai.

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L’attrazione del Denim vintage: caccia all’oro blu

I consumatori Millennial, Gen Z e non solo, si stanno rivolgendo al vintage per soddisfare i loro desideri di moda nostalgica, sostenibile, unica nel suo genere e con una storia; nulla più del denim rispecchia questa visione. La stessa usura, diventa pregio ed espressione di unicità: piccoli strappi e toppe che lo rendono irripetibile. Certo non è una novità. Da sempre il jeans è il capo più ricercato tra i mercatini dell’usato, tanto che gli stessi rivenditori di fast fashion, ne hanno emulato il look logoro, ma prodotto in serie.

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Ossie Clark: il re della King’s Road in mostra a Milano

Dopo Prato, Ossie Clark e Celia Birtwell tornano in mostra a Milano fino al 10 aprile 2023, grazie alla Fondazione Sozzani, al patrocinio della Camera della Moda Italiana e alla collezione d’archivio di Massimo Cantini Parrini.Un’esperienza che non mi sono certo fatta sfuggire durante l’esposizione presso Il Museo del Tessuto di Prato e che, come appassionata di moda e di cultura e come docente, mi ha affascinato oltre misura.

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