Da decenni Dries Van Noten crea moda sontuosa per donne pensanti; l’ultima sua collezione Autunno Inverno 23- 24, presentata alla Paris Fashion Week, è arrivata dritta al cuore con la più semplice delle ispirazioni: “la relazione tra un capo e chi lo indossa”.
Siamo abituati a dire che i designer amano il corpo della donna, questo di solito significa che realizzano abiti molto scolpiti o abiti deliberatamente non scolpiti. Dries Van Noten incoraggia l’interiorità invece della provocazione: i suoi capi sembrano fatti non tanto per il corpo di una donna quanto per la sua mente. Un approccio che ha definito da sempre l’opera del designer belga, che evita la teatralità alla ricerca di abiti fatti per vivere nel guardaroba di chi li indossa per decenni.
La sua estetica non è mai trasgressiva e non invita a riconsiderare la forma femminile.
Un abito Dries Van Noten sarà sempre drappeggiato nel modo giusto, in modo da permettere l’illusione del punto vita senza definirlo audacemente; una gonna dritta di seta leggera, sarà sempre abbastanza attillata da sfiorare appena i fianchi, ma mai così aderente da impedire il movimento. Le sue forme, alcune delle quali compaiono stagione dopo stagione, sono convenzionalmente femminili ma invariabilmente lusinghiere; elegantemente realizzate e architettonicamente costruite con rigorosa sartorialità. Il suo lavoro è immediatamente riconoscibile, poiché i pezzi che produce provengono da un’unica mente, un’unica visione e quindi sono quasi impossibili da copiare o duplicare (non bene, comunque).
Il grande dono di Dries Van Noten è il colore: possiede un vocabolario ricco di toni e sfumature e certe sue nuance, una volta viste, sono impossibili da associare a qualcosa di diverso dai suoi abiti. Ma non sono i colori a rendere i suoi abiti memorabili e risonanti; è quello che fa con loro, costringendoli a inconsuete relazioni e giustapposizioni che non oltrepassano mai il confine che separa il raffinato dall’eccessivo. Dries ha anche un impareggiabile senso del motivo. I disegni che ornano i suoi capi alludono a tutto; magari sono nascosti all’interno dell’abito per alludere a quella relazione intima che si crea con chi lo indossa. Alterna gesti di abbagliante bellezza con l’attenzione ai piccoli dettagli.
La libertà per lui è un principio, l’indipendenza un elemento di successo.
In un’epoca che premia la persona che grida più forte, l’atto veramente radicale è l’abbraccio del discreto anche nella comunicazione. Il marketing per Dries Van Noten non è una priorità, il che sembra quasi impossibile in questa era digitale che reputa praticamente inesistente un brand privo di un’identità ben costruita su internet. Ma lui, seguendo l’umile principio secondo cui “il di meno è di più” ha lavorato lentamente e con attenzione mantenendo la sua indipendenza, senza adattarsi ai diktat commerciali imposti dai tempi. Lungo il percorso, non sono mancate le sfide (recessioni globali, mercato del lusso sempre più mutevole, espedienti a cui resistere) e i trionfi.
Ma ciò che è rimasto costante è stata la disciplina di Dries Van Noten, la sua avversione all’autoindulgenza, alla follia; la sua adesione a un rigore che è parte integrante delle sue creazioni come del suo modo di approcciare al mercato. Un senso di disciplina che, paradossalmente, gli ha procurato una straordinaria libertà artistica. Scendere a compromessi è abbastanza normale, ogni persona creativa lo fa, in un modo o nell’altro, ma raramente Dries fa o ha fatto concessioni. Oggi controlla ogni elemento della sua attività.
Nel 2005 “The New York Times” lo ha descritto come “uno dei designer più cerebrali della moda“.
A volte un percorso di vita è evidente fin dall’infanzia. Dries Van Noten ha deciso di seguire le orme della sua famiglia: suo nonno era un sarto, suo padre è stato il fondatore del primo concept store, sua madre una distributrice di successo di diversi Brand. Dopo la laurea, il giovane talento è entrato alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa, dove ha iniziato il suo lungo viaggio nel mondo dell’estetica e della bellezza. Proprio lì, è entrato a far parte dei futuri famosi, “The Antwerp Six” insieme a Dirk Bikkembergs, Walter Van Beirendonck, Ann Demeulemeester, Dirk Van Saene e Marina Yee.
La sua estetica intellettuale ha preso d’assalto la scena della moda internazionale per la prima volta durante la London Fashion Week nel 1986; in quell’occasione lui e gli altri membri del gruppo hanno noleggiato un furgone e aperto uno shop presentando le loro collezioni d’avanguardia, diventate poi simbolo della moda del futuro. Fin da allora, ha mantenuto il suo spirito indipendente e l’integrità creativa del suo processo di progettazione e della sua estetica e della sua idea di comunicazione. Nel corso del tempo, le sue collezioni hanno acquisito uno stile distinto e inimitabile: una miscela di eclettismo, motivi etnici, decorazioni insolite e stampe di design; mescolando il design funzionale con i processi artigianali. Questa combinazione ha attirato l’attenzione della comunità intellettuale e creativa, tra cui celebrità come Michelle Obama, Rihanna e Meryl Streep.
Collezione 2023 Dries Van Noten e l’oro: una vera storia d’amore.
L’ossessione di Dries Van Noten per l’oro non è nuova: una passerella ricoperta di foglia d’oro per la sfilata autunno 2006; staccionate in legno dipinte d’oro sullo sfondo della sfilata primavera-estate 2014; per non parlare del numero di abiti e accessori esaltati da questa tonalità luminosa. Non stupisce affatto vedere emergere questo colore materico come filo conduttore della nuova collezione della griffe belga.
Questa stagione, lo stilista di Anversa ha orchestrato con grande finezza l’incontro tra l’oro e gli altri colori e materiali, mostrando tutto il virtuosismo di cui è capace. Fili d’oro ricamati lungo il collo, le spalle e le gonne di completi gessati blu navy; damaschi e ricami su gonne, cappotti e corsetti; la calda brillantezza dell’oro che si diffonde spalmando quasi interamente caban color cammello e antracite.
Tessuti rustici accanto a delicati motivi floreali.
Se le spalle arrotondate dei cappotti e i punti vita stretti di abiti e giacche, testimoniano un meticoloso lavoro di struttura sartoriale, Dries Van Noten li libera dalla loro potenziale rigidità, utilizzando una grande quantità di materiali fluidi, leggeri e setosi che fluttuano sul corpo con delicatezza. Crea così volutamente un attrito tra il maschile e il femminile che pur non perdendo la loro identità si accordano armoniosamente.
La stratificazione crea un senso di profondità e gioca con le percezioni di nascondere e rivelare.
Capi lunghi e scuri, pantaloni pesanti e blazer oversize, si alternano a creazioni più luminose e vaporose. Carré in organza sovrapposti alle silhouette o assemblati con tessuti fioriti, creano forme come seconde pelli. La corsetteria, il più storico dei canoni femminili, è traslato in una sfera contemporanea con ricami artigianali dorati.
La collezione donna Autunno/Inverno 23-24 di Dries Van Noten esplora la forza coesiva dei contrasti.
Cris…VeryCris
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4 Commenti
Non convenzionale, trasversale e sempre contemporaneo. Pur restando fermo nelle sue posizioni dimostra di essere un sostenitore del cambiamento riguardo a sostenibilità e inclusività. I suoi abiti sono la celebrazione dell’artigianalità e sono permeati di emozione, ideali per qualsiasi fisico ed età e sono praticamente eterni.
Grazie per l’articolo, condivido ogni tua parola.
Anna M.
Grazie Anna, sono felice che ti sia piaciuto l’articolo e che ti sia iscritta alla newsletter. A presto! Cris
Articolo veramente esaustivo. Analisi accurata e personale. Si capisce quanto questo stilista sia nelle corde dell’autrice dell’articolo.
Ottimo
Grazie !!