I consumatori Millennial, Gen Z e non solo, si stanno rivolgendo al vintage per soddisfare i loro desideri di moda nostalgica, sostenibile, unica nel suo genere e con una storia; nulla più del denim rispecchia questa visione. La stessa usura, diventa pregio ed espressione di unicità: piccoli strappi e toppe che lo rendono irripetibile. Certo non è una novità. Da sempre il jeans è il capo più ricercato tra i mercatini dell’usato, tanto che gli stessi rivenditori di fast fashion, ne hanno emulato il look logoro, ma prodotto in serie.

La seduzione del denim vintage fa parte però di un cambiamento molto più ampio; una nuova economia della condivisione forgiata dalle nuove generazioni.

Man mano che l’industria della moda diviene sempre più consapevole del suo impatto sull’ambiente, una generazione che ha tutto da guadagnare e niente da perdere sta abbracciando pratiche sempre più sostenibili. La popolarità del vintage è arrivata attraverso l’educazione, ed è una risposta al fast fashion. Questo elemento arricchito di artigianato e rigenerazione, di upcycling e riparazione, ne offre un’altra dimensione contemporanea. Per la Gen Z, la moda riciclata e recuperata sta aprendo un nuovo senso di individualità ed espressione di sé.

Il “Vintage” è l’espressione creativa, per trovare cose al di fuori del tradizionale sistema di moda e farle proprie. Indossare denim vintage è il modo per entrare in contatto con il passato e creare la propria storia unica. Da qui e dalla passione di scovare il “pezzo” più originale e raro è nata la caccia all’oro blu. Oltre ai vantaggi ambientali, spesso è anche un buon investimento, poiché il valore del capo vintage originale di solito aumenta con il passare del tempo.

Definiamo quindi il termine “vintage”.

Classifichiamo vintage qualsiasi capo d’abbigliamento che risale a 25-30 anni fa; se quindi ci riferiamo al denim, parliamo di jeans prodotti prima degli anni ’80. Ci sono molti aspetti di un marchio che lo rendono riconoscibile in modo univoco: colori, caratteri, immagini del logo, per citarne solo alcuni, ma c’è qualcosa che in assoluto lo rende unico e inimitabile.

La marca, il mito, la leggenda: in una parola sola “Heritage”.

Il patrimonio di un brand svolge un ruolo fondamentale nell’evocare la “nostalgia”. Essere un marchio storico significa essere entrato nella cultura collettiva e nella storia della moda: E’ un aspetto inestimabile del suo pedigree e quindi della sua unicità che gli attribuisce il pregio di avere uno stile permanente, in netto contrasto con la caducità delle tendenze. Nella versione inglese di “eredità” è insita l’idea attiva della conservazione come uso, che si identifica quindi con la qualità e la durevolezza; la creazione di una storia che verrà tramandata alle generazioni future. Il più antico produttore di jeans? Il marchio, nato nella Bay Area, che li produce dal 1873.

I Levi’s compiono 150 anni!

Quando si parla di denim vintage per eccellenza, di solito si allude a questo brand; non solo perché è stato il primo a produrli ma perché li ha resi popolari.
L’azienda fa risalire la sua origine a Levi Strauss (1829-1902), un immigrato bavarese arrivato a San Francisco nel 1850 durante la corsa all’oro, portando merci secche in vendita ai minatori. Sentendo parlare del bisogno dei minatori di pantaloni durevoli, Strauss assunse il sarto Jacob Davis per realizzare indumenti di tela grossa. La società di merchandising di Strauss e dei suoi due fratelli, Jonas e Louis, fu costituita nel 1853. Successivamente, anche grazie a Davis, il denim è stato sostituito e sono state aggiunte rivettature in rame alle cuciture delle tasche. Il volo di sola andata verso la fama della moda è decollato e, nel 1873, è nata la Levi’s come la conosciamo.

C’è una storia dietro questi capi color indaco.

Il suo modello più importante e ambito, il 501, è stato creato nel 1890, quando l’azienda ha assegnato per la prima volta valori numerici ai suoi jeans; da allora lo stile ha costruito una vera eredità. Nessuno conosce il motivo esatto dietro ai numeri, perché un incendio e un terremoto nello stabilimento di San Francisco dell’azienda hanno spazzato via una parte considerevole della sua storia. Anche se il motivo della numerazione rimane un mistero, la Levi’s l’ha usato come base per gli stili futuri: il 505, il 511 e così via. Questi jeans hanno vestito lavoratori dell’industria, rivoluzionari e divi del rock’n’roll; sono i missionari di maggior successo della moda americana.

I costumisti di alcuni dei più grandi film di Hollywood hanno messo i “cattivi ragazzi” del grande schermo, come Marlon Brando, James Dean e persino Elvis, in Levi’s. Poi, con l’arrivo degli anni ’60, gli “spiriti liberi” hanno reso la moda fluida e il jeans ha assunto molte forme attraverso lavaggi, scoloriture e vestibilità.

Vi è venuta voglia di denim vintage, o nello specifico di un bellissimo paio di 501 originali?

Identificare i jeans vintage autentici non è cosa certamente semplice, dato che milioni di falsi circolano in tutto il mondo sia online che nei negozi al dettaglio.
Qui di seguito troverete una miniguida con gli otto dettagli a cui prestare attenzione per identificare l’autenticità e datare il jeans vintage Levi’s 501.

  • Cimosa o non cimosa?

La prima cosa che dovreste sapere quando cercate i jeans 501 vintage è se si tratta di un denim cimosato. Cosa significa? Dall’inizio fino agli anni ’80 i Levi’s 501 vennero tessuti su vecchi telai a navetta che producevano pezze con bordi (cimose) rifiniti. La linea rossa che attraversa la cimosa bianca, visibile solo quando la gamba viene risvoltata, è il biglietto da visita dei Levi’s 501 premium, prodotti prima della metà degli anni ’80. Successivamente i telai a navetta vennero sostituiti con un telaio più largo e i Levi’s persero il loro caratteristico dettaglio della riga rossa in cimosa.

  • La “E” maiuscola

Immediatamente riconoscibile, nonostante la piccola dimensione, la linguetta rossa cucita sul bordo sinistro della tasca posteriore destra del jeans Levi’s è il marchio di fabbrica. Se la linguetta presenta il logo bianco scritto con la “E” maiuscola, allora i tuoi jeans LEvi’s hanno radici precedenti al 1971; di conseguenza sono più preziosi di quelli prodotti dopo il 1971 con la “e” minuscola. Le linguette “Big E”, come sono conosciute nel settore, sono sempre più difficili da trovare.

  • Se invece la linguetta rossa ha la scritta solo su un lato,

quello rivolto verso la parte anteriore, i jeans sono precedenti al 1955, periodo durante il quale Levis passò a un’etichetta fronte/retro. Per quanto riguarda invece le linguette senza scritte e o di colore diverso dal rosso, fanno parte di lotti limitati che vengono messi in commercio ciclicamente per poter salvaguardare il brevetto del marchio.

  • L’ etichette di manutenzione e composizione

Oggi Levi’s utilizza etichette di manutenzione stampate su un tessuto simil raso, ma agli arbori, erano stampate direttamente sulla fodera in cotone della tasca. Solo dopo gli anni ’70 decise di cambiare metodo per evitare che i continui lavaggi le rendessero illeggibili. I denim Levi’s vintage presentano poi etichette di cura con la scritta “Shrinks about 3%” stampate con lettere blu scuro su bianco.

  • I rivetti che svelano il tempo

Mi riferisco ai chiodini che sporgono esternamente delimitando le tasche, nati per rinforzarne i punti cruciali. Su tutti i modelli originali devono presentare, sia sulla parte anteriore che posteriore (che è piatta) le sigle “LS&CO-SF “. Se le piastre posteriori dei rivetti sono color argento con lettere ribassate i jeans sono post-1966.; mentre se sono in rame e le lettere risultano in rilievo, la cosa si fa veramente interessante. Potreste essere di fronte ad un paio di jeans precedenti agli anni ’60.

  • I bottoni

Se siete di fronte a jeans con bottoni a ciambella decorati con foglie di alloro, potreste aver scovato un modello rarissimo, prodotto durante la seconda guerra mondiale.

  • La patch

La toppa in pelle, contrariamente alla toppa in cartone (similpelle) indica jeans prodotti prima del 1955.

  • Le cuciture interne

Lo stile della cucitura interna su quasi tutti i Levi’s realizzati prima della metà degli anni ’80 presenta un’unica cucitura interna ribassata; un punto singolo che corre lungo l’interno coscia.

Il denim vintage è diventato il vostro nuovo oggetto del desiderio? Buona caccia all’oro blu!

Un link utile per la vostra ricerca

Cris…VeryCris

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