Trasformativo e divertente è il modo in cui Stephen Jones, il cappellaio per antonomasia, definisce il lavoro della sua vita.

Oltre alla loro eccezionale abilità artistica e visionaria, cosa hanno in comune i designer Dior, Jean-Paul Gaultier, Rei Kawakubo, Kim Jones, Raf Simons, Maria Grazia Chiuri, Vivienne Westwood, John Galliano e Marc Jacobs? La risposta è il geniale modista iconoclasta, dal talento spaventoso: Stephen Jones. Per onorare la sua intramontabile carriera, durante la London Fashion Week, è stata svelata la sua ultima collezione autunno-inverno 2023.

La “ciliegina” sulla moda.

Da oltre 40 anni, questo celebre dandy inglese eccelle nella realizzazione di cappelli, al punto che tutte le case di moda, per non parlare di giovani stilisti, si rivolgono a lui. Maestro nell’esaltare il potere evocativo di un accessorio considerato secondario, Stephen Jones non è certamente un modista convenzionale, tanto da essere soprannominato il “cappellaio matto”.

Un cappello è un accessorio visibile che dona carattere e personalità”,

dice Stephen Jones nato nel Cheshire; un’origine che condivide con Lewis Carroll, inventore del famoso Cappellaio in “Alice nel Paese delle Meraviglie” e direi che è in assoluto l’unica cosa che lo avvicina al fantasioso personaggio ozioso e pigro.

Schiaparelli couture

Tra semplicità, stravaganza e ironia

Stephen Jones sa come realizzare cappelli che attirano l’attenzione di tutti, anche se non possono sempre essere definiti rigorosamente cappelli. Alcuni sono veri prodigi di destrezza, che servono più come sculture che poggiano su teste, o cornici per volti, come spesso è accaduto nelle collezioni couture per Christian Dior, da cui Jones lavora come collaboratore fin dal 1996.

Schiaparelli – Dior

Sicuramente per lui le creazioni sono una meravigliosa espressione di libertà e riflettono la moltitudine delle sue ispirazioni, il suo desiderio e la sua vocazione di stupire e al contempo di meravigliarsi. Le svariatissime collaborazioni con i designer evidenziano come le sue abilità possano sottolineare in par misura il glamour della moda di John Galliano, l’artigianato punk di Vivienne Westwood, la visione più concettuale di Comme des Garçons e l’avanguardia di Elsa Schiaparelli.

2022 – 2017

Il primo cappello Jones lo ha realizzato con una vecchia camicetta di sua sorella, incollata su una scatola di Corn Flakes e rifinita con alcune iridi di plastica argento e blu spruzzate con vernice natalizia. Questo suo approccio amante del divertimento e dell’avventura creativa, ispirato da fonti improbabili, è il punto fermo di tutta la sua carriera. È chiaro che Stephen Jones non ha mai deciso di essere un cappellaio (modista) convenzionale.

La moda sembra giusta quando è appropriata per l’occasione per la quale dovrebbe essere indossata, ma anche favolosa e scandalosa quando non è giusta per l’occasione e non dovrebbe essere indossata“, dice.

Dai New Romantics a Lady Diana

Verso la fine degli anni Settanta, quando Londra era l’epicentro dello street style, il cappellaio Stephen Jones si evolve da studente punk della Central Saint Martin School of Art and Design a stilista chiave per i New Romantics; condivide con il glam rock e David Bowie il gusto per l’androginia, ma anche gli stravaganti riferimenti storici. Per rallegrare le interminabili serate al celebre club Blitz, Jones indossa lui stesso e realizza cappelli stravaganti per i suoi amici: la pop star Boy George e l’artista Grayson Perry; così come per lo stilista francese Jean Paul Gaultier e la band dei Duran Duran. Nel 1980, Steve Strange, il proprietario del club, finanzia il negozio di cappelli di Covent Garden del modista, e solo due anni dopo la principessa Diana fa appello al suo know-how.

I suoi design idiosincratici vengono indossati tanto dai reali quanto dalle star come Rihanna, Madonna, Mick Jagger e Kylie Minogue. La Regina Elisabetta II, nel 2010, gli conferisce il premio di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico. Rari sono i modisti che hanno ottenuto un tale riconoscimento unicamente per il loro savoir-faire; Coco Chanel, che ha iniziato come modista, ha raggiunto però la fama come couturier.

Jones fa sembrare la modisteria moderna e avvincente.

I cappelli di Jones, rigorosamente artigianali, sono parte integrante di alcune delle sfilate più memorabili dell’ultimo quarto di secolo; aggiunge il punto esclamativo a ogni dichiarazione di moda.
Oggi, la boutique al dettaglio, lo studio di design e il suo laboratorio si trovano tutti in un’affascinante residenza georgiana vicino al sito del suo primo salone di modisteria. Oltre alla sua collezione Model Millinery, disegna le linee Miss Jones e Jones Boy. La sua ultima collezione, presentata alla London Fashion Week, riedita un mix di 15 cappelli storici della sua carriera ma reinterpretati in chiave moderna.

Stephen Jones

Un percorso creativo che da tempo ha imparato ad assaporare ma anche a ribaltare.

Il cappellaio Stephen Jones è ora come sempre in prima linea. I suoi cappelli seducenti, a volte radicali e a volte nostalgici del passato più classico, impreziosiscono le copertine delle riviste più celebri e animano le vetrine dei negozi più alla moda del mondo; racchiudono l’anima della moda del momento.

Ho lavorato con molti designer nel corso della mia carriera. Ogni volta la vivo come una conversazione tra persone molto diverse. Mi nutrono e io nutro loro. Io ho la mia personale visione della bellezza e della bruttezza, e loro hanno la loro. Devo necessariamente difendere il mio punto di vista? No, con loro voglio imparare, ritrovo il bambino che c’è in me”.

Il segreto della sua eccezionale carriera? Una visione radicale della moda, unita a una profonda conoscenza della storia e dell’arte artigianale della modisteria, delle sue tecniche e dei suoi metodi; una curiosità insaziabile unita a una creatività quasi naïf.

Chapeau!

Cris…VeryCris

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