Animalier è il pattern che riproduce il disegno della pelle degli animali, versatile e audace, dal fascino sempreverde, icona senza tempo del guardaroba.

Il fascino dell’esotico ha conquistato la moda già da diversi decenni con punte di grande successo.

Il debutto del maculato risale al lontano 1947, quando Christian Dior fece sfilare i suoi primi tre capi animalier. Dior decise di avvolgere le sue modelle in nuvole di chiffon leopardato. Secondo Vogue il ’71 è stato “l’anno della zoologia nei ricami, nei gioielli, negli stampati, ornamenti per donne-fiere, libere e sensuali. Un trend che dalla sua prima uscita ufficiale ha poi ispirato e influenzato tutti gli stilisti contemporanei.

Dior

Lo stilista contemporaneo che ha fatto dell’animal print la sua brand identity è Roberto Cavalli di cui ricordiamo la stampa ghepardo già negli anni Settanta e poi, ancora, nella stagione P/E 1996, il zebrato nella P/E 1999, e la stampa farfalla P/E 2006, e in più paillette a squame di pesce, fantasie leopardo, coccodrillo, lince, serpente.

“ La moda deve far divertire e mettere la donna al centro dell’attenzione, osando anche un po’, se necessario.” ( Roberto Cavalli )

Cavalli ha sponsorizzato la mostra del 2006 Wild: Fashion Untamed tenutasi al Metropolitan Musem of Art di New York, volta a mostrare la storicità e l’interculturalità dell’animalier, l’deale di femminilità-felina, attraverso le creazioni di Alaïa, Dior, Galliano, Gaultier, McQueen, Mugler, Versace.

Per rendersi conto di quanto l’animalier possa risultare chic basta dare uno sguardo al passato, quando questa moda è venuta alla luce. Già negli anni 50 era molto di moda e negli archivi si trovano immagini di donne elegantissime con lunghi abiti stampa leopardo o pantaloni con scarpe abbinate nello stesso materiale, o gonne sino ai piedi indossate con pullover a collo alto. Cappottini zebra, tigre o leopardo, ovunque sino agli anni 60.

La bellissima Brigitte Bardot con la sua pelliccia, stivali e cappello di leopardo, Jane Russel, Sofia Loren, Monica Vitti, pure Jackie Kennedy all’epoca first lady e sempre attenta alle tendenze della moda, nei primi anni Sessanta cedette al fascino dei capi maculati .

Brigitte Bardot – Jane Russel

Haute couture, prêt à porter e street style hanno utilizzato le stampe animalier in diversi contesti, dalla musica alle discoteche, dal cinema alla fotografia, con digressioni anche nel guardaroba maschile.

L’animalier ha una posizione di predominio nel sistema moda contemporaneo, è sempre più usato in tutte le sue declinazioni da diversi stilisti. Nonostante la sua versatilità, può facilmente far inciampare nel trash, ci vuole dunque moderazione e gusto per sfruttare questa tendenza al meglio.

Naturalmente è importante non esagerare e focalizzare l’attenzione solo sul capo chiave. Un solo accessorio maculato dà l’opportunità di osare, di dare brio ad un look anonimo, regalando un pizzico di eccentricità alle nostre mise.

street style

Decisamente seducente e femminile, è la gonna con stampa maculata. Se vi piace ispirarvi ad uno stile un po’ retrò, la grinta della stampa animalier, potrà essere stemperata dal romanticismo di una gonna a ruota, perfetta da abbinare ad accessori contemporanei, come calze nere e stivaletti. Oppure adatta a look causal da giorno, abbinata, per esempio, ai modelli più in voga di sneakers.

https://www.fashionblognotes.com/prodotto/gonna-velluto-animalier/
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Potrete trovare la stampa che più vi piace tra le proposte dei brand più famosi, alla portata di tutte le tasche: non resta che scegliere le stampe preferite, farle entrare nei vostri guardaroba e tirare fuori la Jane che è in noi…perché l’animalier piace e diverte.

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Grazie per avermi letto … Cris

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