Il modo in cui la moda e l’arte s’incontrano è in continua evoluzione, è una relazione duratura e fonte di contaminazione reciproca.
La storia del costume è segnata da infiniti spunti artistici, ma anche l’arte ha cominciato a guardare alla moda (già al tempo dei futuristi), a studiarla e a considerarla come ambito carico di potenzialità creativa.
Espressioni di questa intensa relazione sono la fotografia, la pittura, la cinematografia, il design, e l’illustrazione.
Per quanto mi riguarda il mio primo approccio alla moda è avvenuto attraverso le magnifiche illustrazioni di “ Antonio Lopez “ che negli anni ’80 fece una splendida campagna per Missoni.
Fu amore a prima vista, per me appassionata di disegno, fu un’ispirazione potentissima e si sa che le ispirazioni sono scintille che fanno partire il fuoco, che ovviamente ancora divampa.La moda vive d’immagine e già dalla fine dell’800 artisti- illustratori diventano figure centrali nella diffusione delle mode ed entrano prepotentemente in progetti editoriali di riviste come “Harper’s Bazaar” e “Vogue” e più avanti di “Vanity” e trasformano i magazine in vere e proprie opere d’arte cartacee.
L’era digitale apporta, ovviamente, cambiamenti radicali sul fronte grafico, che sempre più sofisticato e complesso (grazie a tecniche vettoriali) non potrà però mai sostituire l’abilità e il talento dell’artista-illustratore, perché la mano e la creatività nascono dall’uomo.
Chi non ha mai visto gli splendidi disegni di Liselotte Watkins? Giganti della moda come Miu Miu, H&M, Anna Sui, riviste patinate come ELLE e Vogue sono inondate da queste giocose, iperfemminili e uniche illustrazioni della più talentuosa artista del momento.Un altro classico degli anni ’80 è invece lo spagnolo Arturo Elena il cui realismo dei dettagli e dei materiali è quasi maniacale ma le figure risultano, nel loro realismo, stilizzate all’inverosimile con un risultato assolutamente affascinante e ironico allo stesso tempo.Tratteggio a matita, inchiostro su carta, foltissime chiome, ragazze filiformi e volteggianti caratterizzano immagini della giovane designer finlandese Laura Laine che tra i suoi clienti vanta nomi illustri come Escada, Zara, N.Y. Times, Muse Magazine …
Altra illustratrice che predilige il tratto a matita è Edwina White dalla vocazione antica ma dall’immagine moderna e personale.Ancora oggi possiedo le pagine ritagliate da Vogue Italia ( della fine degli anni ’80 ) di disegni su doppia pagina di Richard Gray che annovera collaborazioni del calibro di Vivienne Westwood, Antonio Berardi, Alexander McQueen…, anche lui una vera ispirazione per me.Acquerelli su carta di Fabriano, inchiostro e acrilici, segni grafici, vuoti e macchie in un’esplosione di colori dal timbro inconfondibile di Stina Persson.
Le sue immagini appaiono riprodotte in ogni dove: dai cosmetici alle bibite, dalle T-shirt ai manifesti pubblicitari e ovviamente il fashion con l’editoria specializzata.La moda raccontata dai disegni di David Dawnton: Tiffany &Co , Bloomingdales , Barney , Harrods , Top Shop , Chanel , Dior , L’Oreal , Vogue , Harper ‘s Bazaar , V Magazine e il Victoria & Albert Museum . Vanta ritratti di alcune delle donne più belle del mondo, tra cui Erin O’Connor , Paloma Picasso , Catherine Deneuve , Linda Evangelista, Iman e Dita Von Teese.Il noto illustratore di moda svizzero François Berthoud che lavora per anche per Condé Nast Italia, coltiva uno stile memorabile ed espressivo che si colloca tra Pop Art e l’Espressionismo tedesco. Richiestissimo dalle case di moda di tutto il mondo anche per la sua indole tra l’elegante e l’erotico.Cecilia Carlstedt con le sue immagini composte, eleganti e vivaci è amata dal mondo della moda. Le piace combinare disegni con tecniche diverse per un’espressione ricca e imprevedibile.
Annovera clienti come Paul Smith, La perla, Swarovski, Vogue, Marie Claire.Si dice che la moda senza disegno sia come un abito senza stoffa…e qui di “stoffa” ce n’è tanta.
Cris
fascinazioni illustrate
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