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Saint Laurent

Contemporary cowgirl…

Qual è il risultato della combinazione di vintage e boho cowgirl ?
Influenze che si fondono con eleganza, per look d’ispirazione wild west, assolutamente da indossare con spirito libero.
Stratificazioni selvagge, bandane, stivali texani alla caviglia, gilet di pelliccia, abiti e gonne boho chic, piume, animalier zebrato, shearling, frange… accessori vintage e immancabile il cappello a falda larga che ne fa la cow girl per definizione.
Per entrare nel mood eccovi le mie proposte da copiare o da cui trarre ispirazione:
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Cris

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Leitmotiv? Super limited edition*

Il prodotto unico e non omologato esorta allo shopping più sfrenato e questo si sa, la corsa alla “Special Edition” è stato uno dei fenomeni che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni della moda.
Dopo l’opulenza ostentata degli anni ’80 e il minimal chic degli anni ’90, la vera ossessione del fashion è stata la ricerca, da parte del consumatore esigente, di tutto ciò che si discostava dal concetto di lusso accessibile e massificato.
Nel 2002, per esempio, uno sceicco, membro della famiglia reale del Kuwait commissionò a Miuccia Prada dei caftani, ovviamente numeratissimi, per le gran dame d’oriente.
Da quel momento in poi la “Limited Edition” dilagò, e non solo per facoltosi clienti ma anche per boutique prestigiose, come il caso delle borse, sempre Prada, vendute solo a Capri, Forte dei Marmi, Porto Cervo e Cannes, con tanto di etichetta di identificazione per garantirne l’esclusività.
Non fu da meno Versace, con la “Year of the Dragon Limited Edition”: una borsa gioiello disponibile soltanto in Asia e riprodotta soltanto in 210 esemplari, naturalmente extralusso, confezionata a mano, con metalli preziosi come l’oro; oppure la “Super Limited Edition” di solo 60 pezzi, caratterizzata da una sfavillante ed esotica pelle di pitone rossa. Entrambi i modelli certificati con l’incisione “Year of  Dragon 2012 Limited Edition” e il numero di serie.Versace

Anche Fendi, per celebrare il 10° anniversario della mitica Baguette, oggetto simbolo della griffe, che gli fece guadagnare nel 2000, il premio internazionale per la creazione di un’icona di stile, creò dei modelli esclusivi, operazione che ripeté, in una riedizione per festeggiare il 15° anniversario.Fendi-10°-anniversario
Baguette Fendi
Fendi-15°-anniversarioDolce e Gabbana non si sono fatti scappare l’opportunità dell’edizione limitata, con questi splendidi occhiali (estate 2014), realizzati a mano in Italia da abili artigiani del micro mosaico, l’arte di incastonare lamelle di vetro di Murano sulla montatura. Quest’arte, che risale all’antica Roma, richiede che il vetro venga filato in sottili bacchette da cui poi, vengono ricavate le minuscole tessere per comporre il mosaico. Sicuramente i compratori esteri apprezzeranno l’arte esclusiva del Made in Italy.
Occhiali Mosaico di Dolce & Gabbana, collezione FW 2014.
dolce-e-GabbanaAlla Paris Fashion Week autunno-inverno 2014-2015  Hedi Slimane, direttore creativo di Saint Laurent , ha portato in passerella tre abiti da sera, ispirati a  “John Baldassari“: noto architetto e artista statunitense, famoso per le sue opere che giocano con la sovrapposizione di testi e immagini. Solamente 10 esemplari in commercio, andranno a ruba!
Paris Fashion Week autunno-inverno 2014-2015, Saint Laurent.
saint-laurentL’incredibile appeal della “ limited edition ” suggerisce un concetto di lusso senza compromessi, prezioso oltre l’immaginabile, l’attenzione al dettaglio e alla qualità è d’obbligo, ma anche il valore culturale di artigianalità e arte.
I grandi stilisti sembrano essersi resi conto che è il ritorno alla “haute couture” e alla personalizzazione in edizione limitata è la chiave del successo.
Cris

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New generation of designers

C’è stato un tempo in cui lo stilista era l’arbitro di eleganza, il deus ex machina del lifestyle e di uno stile esclusivo associato alla sua persona e alla sua maison, un semi-dio del lusso e dello charme, con tanto di Olimpo dorato.
Poi le griffe hanno cominciato ad operare in un mercato globale e questa è stata la radice di un cambiamento nel quale i riflettori hanno cominciato a puntare sui marchi e le maison.
I brand hanno preso il sopravvento sul personaggio e i designer hanno imparato a creare nell’ombra. Addio alle splendenti corti di Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Tom Ford, Valentino. Dopo l’era degli stilisti fondatori e padroni delle proprie case di moda, dopo l’epoca degli stilisti–divi alla John Galliano e Marc Jacobs, oggi mostri sacri come Hedi Slimane, Nicolas Ghesquière o Christopher Bailey riscrivono i canoni del vestire mondiale, assumono un potere creativo completo, quasi senza apparire.
I mercati emergenti però esigono uno stile inconfondibile e, allo scopo di creare un collegamento tra direttore creativo e marchio, i gruppi investono sull’immagine dei designer, facendoli diventare quasi delle “rock star”.
Ma realmente, quanti di voi li conoscono?
Vi voglio presentare questi brillanti creativi, finiti meritevolmente nel mirino dei colossi del lusso per farvi scoprire che, oltre ad essere talentuosi sono anche dannatamente affascinati.
Modelli, attori o direttori creativi?
Frida Giannini per GUCCIfrida-giannini---gucciGiovane stilista italiana, ha iniziato a lavorare per Fendi nel 1997 per poi diventare nel 2006 direttrice creativa della casa di moda fiorentina GUCCI.
Il suo intuito creativo e manageriale è la dote, tipicamente italiana, che la contraddistingue.
Con lei nasce un nuovo approccio stilistico del brand che pur celebrando la tradizione inconfondibile del marchio e l’eccellenza nel lusso, apporta giovinezza, colore e quella stravaganza che la caratterizza, influenzando le tendenze moda di tutto il mondo.
Nicolas Ghesquière per VUITTONNicolas-Ghesquiere----vuitton
Bello, classse 1971, francese, amato da numerose fan famose e non, Nicolas viene definito “ il più originale ed intrigante designer della sua generazione” grazie alla sua visione avanguardista della moda.
E’ stato il “genio creativo” dietro il rilancio di Balenciaga dal quale ha divorziato per passare a Vuitton, il cui focus sono sempre state le borse e ha creato una collezione di abiti che aprirà nuove strade di crescita per il brand, la sua sfilata è stata tra gli show più ambiti durante la settimana della moda.
Raf Simons per DIOR
Raf-Simons---dior
Nato in Belgio nel 1968, laureato in Disegno Industriale e Furniture Design  è passato poi  al mondo del menswear lanciando la sua etichetta Raf Simons.
E’ stato direttore creativo Uomo-donna per Jil Sander ed è passato nel 2012 a DIOR sostituendo John Galliano. La sua donna-fiore contemporanea: spensierata, in abito da sera con fiori ricamati; seduttrice, quando le curve femminili si scorgono sotto la seta sottile; dichiaratamente sensuale.
Hedi Slimane per SAINT LAURENThedi-slimane-saint-laurentNasce a Parigi nel 1968 da padre tunisino e madre italiana di professione sarta.
Laureato prima in giornalismo e poi in storia dell’arte, disegna la linea femminile di Saint Laurent. Definito il prestigiatore, il rivoluzionario è anche fotografo di talento.
Ha cambiato l’immagine del brand a 360 gradi, occupandosi sia del marchio che della comunicazione e rendendola più giovane e accattivante, il suo è lo stile del futuro.
Stefano Pilati per ZEGNA e AGNONA
Stefano-Pilati---ZegnaNato a Milano ma parigino di adozione, classe 1956, in seguito alla fine del suo contratto con Yves Saint Laurent, Stefano Pilati approda nel 2013 al gruppo Zegna con il ruolo di Head of design del brand della Ermenegildo Zegna Couture collection e come direttore creativo di Agnona ( brand controllato da Zegna dal 1999).
Dotato di un’eleganza innata, coniuga la tradizione sartoriale e l’utilizzo di materiali innovativi dando una nuova visione della moda maschile, abbatte le apparenti contraddizioni tra classicità e rinnovamento con la fusione tra moda e scienza.
Fausto Puglisi per UNGAROfausto-puglisi---ungaroGiovane stilista siciliano, scappa dall’Italia per vivere il sogno americano e, dopo una gavetta durissima, arriva al grande pubblico vestendo grandi star come Madonna e Beyoncè ed ora è il più acclamato giovane designer della nostra moda.
Oggi dirige la sua linea ed è il designer di successo della maison Ungaro, alla quale ha voluto apportare un punto di vista contemporaneo.
Sembra che il rilancio della maison con lui sia assicurato, la sua collezione è stata entusiasmante, moderrna e giovane con quel tocco di anticonformismo.
Alessandra Facchinetti per TOD’Salessandra-facchinetti-todsAlta, occhi chiari, un fisico da modella, Alessandra Facchinetti (figlia del cantante dei Pooh), dopo Gucci e Valentino, approda come direttore creativo a TOD’S con la collezione donna.
Elementi retrò mischiati abilmente ad uno stile urbano più moderno, utilizzo di materiali tecnici, la collezione Tod’s risulta iperfemminile e decisa con riferimenti precisi al design italiano.
Christopher Bailey per BURBERRY
Christopher-Bailey---BurberryIl 43enne stilista britannico è oggi chief creative officer del marchio BURBERRY, ne gestisce quindi l’immagine sotto ogni aspetto, dalle collezioni alle campagne, allo store concept.
Gonne a matita di pizzo con scintillanti cristalli e copri spalle di pvc trasparente, collezione brillante e inedita, un vero successo.
Alexander Wang per BALENCIAGAalexander-wang---balenciagaStatunitense di origini taiwanesi, classe 1983, ha lanciato la sua prima linea femminile nel 2007 e ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti e premi.
Questo giovanissimo “genio” della moda è stato nominato nel 2012 direttore creativo di Balenciaga ( dopo Nicolas Ghesquère) per le linee di prêt-à-porter e accessori  uomo e donna. Il suo stile è pulito, con riferimenti classici, pur risultando innovativo e moderno, è degno del dna del brand che rappresenta.
Tomas Maier per BOTTEGA VENETA
tomas-maier-bottega-venetaNato ai margini della Foresta Nera, da una famiglia di architetti, si trasferisce a Parigi dove termina la sua formazione stilistica.
La sua esperienza professionale include collaborazioni con Guy Laroche, Sonya Rychiel ed Hermès. Nel 2001 diventa direttore creativo di Bottega Veneta, incrementandone da allora le vendite dell’800%.
Il suo stile dalle forme semplici, ma dalla ricercatezza dei trattamenti decorativi è un elogio alla femminilità sofisticata, concettuale e di classe.
Andreas Melbostad per DIESELdiesel-black-gold-andreas-melbostadDesigner norvegese, direttore creativo per Diesel dal 2012, apprezzato per il suo stile ricercato e urbano, mixato sapientemente allo spirito cosmopolita del Brand.
Collezione preziosa, dall’anima dark che fa del Jeans, trattato come un tessuto da couture e mischiato anche con pizzo san gallo, il fulcro del look.
Specchietti, borchie, anelli metallici applicati ad abiti in georgette di seta, uno stile ottenuto abbinando icone opposte, molto rock.

In questa evoluzione della “specie creativa”, cultura, bellezza e genialità sono le costanti, sentiremo molto parlare di loro.
 Cris

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