Tutti d’accordo nel rispolverare in chiave contemporanea lo stile safari?
Sì, ma senza sviare l’attenzione dalla donna moderna che vive e si muove in uno scenario prettamente metropolitano.
Leggi tuttoSì, ma senza sviare l’attenzione dalla donna moderna che vive e si muove in uno scenario prettamente metropolitano.
Leggi tuttoIl motivo plaid, ha una storia lunghissima che, decennio dopo decennio si rafforza, è sempre uno degli stili più cool delle stagioni fredde.
La fantasia tartan o per l’appunto plaid è diventato emblema del guardaroba della donna contemporanea.
Trame scozzesi, fantasie a quadri, tessuti a quadretti, abiti in stile plaid, palette di colori caldi e avvolgenti che custodiscono secoli di storia e significati che vanno dalla tradizione alla ribellione dei movimenti degli anni ’70, reinterpretati nello stile eclettico, vera e propria ossessione di quest’anno.
Fantasioso ma senza eccedere, di carattere ma sempre elegante, il motivo plaid piace a tutti perché è versatile: lo si può indossare su uno scamiciato a un evento o su una camicia a un concerto rock e risultare ugualmente impeccabili e credibili, senza scadere nella banalità.
Il tartan è rassicurante perché ciclico: ogni vent’anni ce lo troviamo nell’armadio sotto forma di gonna a pieghe, pantaloni, camicia, giacca, trench o cappotto. Ed è sempre attuale.
La fantasia plaid è tanto raffinata e classica sui capi strutturati di taglio sartoriale, quanto perfetta per lo stile di vita all’aria aperta, come le camicie, le giacche oversize e i cappotti.
È un pattern irrinunciabile dello stile preppy che ben si abbina ai maglioncini di cachemire e al velluto a coste ed è amato persino da chi preferisce un look più rock quando i quadretti vengono abbinati alla pelle, ai jeans skinny aderenti neri o grigi e ai capi dai tagli asimmetrici.
Se lo stile della fantasia tartan è molto versatile, lo saranno anche le scarpe da abbinare al look: a seconda del capo preferito si potranno indossare combat boots, stivaletti stringati, sandali col tacco grosso da portare sulle calze coprenti o calzetti molto di moda ora, stivali al ginocchio, mocassini e ballerine.
Sbirciate tra gli street style che ho scovato e scegliete il vostro capo preferito e l’abbinamento perfetto per il vostro mood.
Spero che le foto e i suggerimenti di acquisto vi siano stati di ispirazione
A presto…
Cantami, oh musa…
Edie Sedgwick, palesemente bella e straordinariamente ricca, fu segnata da un’infanzia traumatica e dolorosa e dall’abuso di sostanze stupefacenti. Viso angelico e bellezza da copertina, grandi occhi da cerbiatto spaurito e fisico esile. Incarnazione dello stile Swinging Sixties, iconica e complicata “It girl” americana, salita alla ribalta come musa di Andy Warhol negli anni ’60, è ancora fonte di ispirazione per creatori di stile e d’immagine. Un esempio ne è la sfilata della primavera/estate 2013 di Marc Jacobs: in passerella modelle che indossavano magliette rigate e abiti dalle grafie pop. Lo sguardo, il trucco, le movenze esprimevano in modo innegabile da dove provenisse l’ispirazione: Edie.
Ci sono donne che possiedono quella scintilla di fascino indecifrabile, universale che fa scattare l’attrazione.
La breve, intensa, movimentata e tragica vita di Edie Sedgwick, la sua smagliante e rovinosa parabola attraverso l’America “che conta” degli anni Sessanta e della Pop Art, possiedono il carisma della leggenda. La sua immagine e la sua brevissima vita, contemporaneamente ricca di fascino ma anche inquietante e tragica è molto difficile da comprendere e anche da decifrare.
Per un brevissimo periodo, New York ha avuto una sua stella, una luminosissima cometa che per qualche mese ha oscurato tutto il resto.
Edie Sedgwick è stata mille cose in contraddizione fra loro: giovane ricca, biker, figura di spicco degli anni Sessanta, tossicodipendente, regina della scena gay, superstar del cinema underground, modella di Vogue, internata psichiatrica ma più di ogni altra cosa emanazione dell’immaginario artistico di Andy Warhol.
C’è qualcosa di importante in lei, nella parabola della sua vita, un mistero, delle domande che sono rimaste in sospeso e che non avranno mai risposta.
Quindi ho deciso che più che raccontare la sua turbolenta vita, preferisco che la sua immagine vi arrivi in modo molto personale, attraverso le voci delle persone che l’hanno conosciuta, frequentata, amata, odiata e che le sono state accanto per un periodo o per tutta la sua breve vita. Dai componenti della sua famiglia agli esponenti di quel mondo che tanto l’avevano affascinata.
Fu il produttore cinematografico Lester Persky ad organizzare l’incontro fra Andy ed Edie:
“La sua bellezza era straordinaria. Era sempre circondata da quei mezzi personaggi un po’ falliti, ma lei aveva sempre un modo di atteggiarsi fantastico. E fu qui, a casa mia, davanti a questo tavolo di marmo, che li misi l’uno davanti all’altra. Ricordo che Andy tirò il fiato, fece gli occhi a palla, un suo atteggiamento tipico, ed esclamò: “Oh, ma è bel-liiss-simaa. ” Era rimasto proprio molto impressionato.”
Subito si instaurò tra loro una relazione simbiotica, tanto che lei si tagliò i capelli tingendoli di biondo perché si accordassero a quelli di Andy, insieme, lanciarono quello che è poi diventò il suo look iconico: sopracciglia accentuate, occhi marcati dall’eye-liner, orecchini fuori misura, mini-abiti a tubino indossati su spesse calze nere, minigonne vertiginose, vestiti ultra scollati e coat animalier.
Ebbe un ruolo fondamentale anche il Make-up, tutto concentrato sullo sguardo: occhi grandi e profondi marcati da righe nette di mascara, ciglia finte e sopracciglia folte e marcate. Ed eccoli lì dunque quei grandi occhi, un po’ da cerbiatta un po’ smarriti, aperti e curiosi verso il mondo.
Truman Capote a proposito di Edie:
“È magnetica, eterea, smarrita e quando muove ogni parte del suo corpo staresti a guardarla per ore, con quegli occhioni intensi e scuri come due tazzine di caffè.”
Quello stile, così originale e lontano da ogni schema, entrò profondamente nell’immaginario collettivo di un’epoca. Un assistente di Andy Warhol ne fa questo sintetico ritratto:
“Indossa un cappello e una maglietta e fa tendenza. Edie è spontanea, vera, non è un’operazione di marketing è magnetismo puro.”
In quattro mesi, Andy ed Edie girano insieme undici film, il primo dei quali è Vinyl, una versione underground di Arancia Meccanica. Il critico d’arte René Ricard ricorda:
“Edie e Andy! Dovevi vederli. Tutti e due vestiti allo stesso modo, maglietta dolce vita, T-shirt a righe. Andy indossava jeans di velluto nero, stivali a tacco alto: terribili, li odiavo. Quando li metteva non riusciva mai a stare in equilibrio, non riusciva mai a pettinarsi decentemente, poveretto. Edie si conciava in modo da somigliare a lui, ma l’effetto era tutto diverso! La T-shirt, le calze nere, gli orecchini lunghi; era di una bellezza sconvolgente.
Per il fotografo e pittore Robert Rauschenberg, Edie è così fresca e gradevole da mettere in risalto tutta la falsità che la circonda:
“Mi sentivo sempre intimidito, imbarazzato, quando ero in sua presenza, perché lei era come l’arte. Intendo dire che era un oggetto creato con grande forza e grande efficacia.”
Naturalmente, tutto lo sfavillio di socialità e mondanità della vita newyorkese di Edie Sedgwick ha risvolti fatti di fitte ombre. È necessario rimanere fisicamente all’altezza del canone degli anni Sessanta, reggere tutte le feste, affrontare lo stress della competitività, essere sempre all’altezza degli standard sia intellettuali che mondani di Re Warhol. Il dirigente musicale americano Danny Fields ha dichiarato:
“Le superstar erano una specie di forma precoce di movimento femminista. Erano brillanti, belle, aristocratiche ed indipendenti. Edie …e le altre. Erano quello che la Garbo e Bette Davis erano state negli anni Trenta. Le coccolavano tutti. Erano più in gamba di tutti gli uomini del giro. Tutti, dai ragazzini alle vecchie checche, si innamoravano di loro…proprio come le dive degli anni Trenta facevano innamorare gli uomini che le dirigevano, registi e produttori. Erano creature decisamente superiori e molto impegnate. Il genere di donne che tutti desiderano venerare. Vergini Marie, intendo. Ma erano anche persone molto distruttive: distruttive verso se stesse e gli altri. Cavalcavano l’uragano.”
Edie ha detto di se stessa:
“Ero la Ragazza dell’Anno, la superstar e robaccia del genere. Facevo cose tipo…tutto quello che facevo veniva dal di dentro, immagino, era tutto motivato da disturbi psicologici. Trasformavo la mia faccia in una maschera perché non mi rendevo conto di essere bella, grazie a dio. Praticamente la distruggevo. Dovevo mettere ciglia finte nere e pesanti che sembravano ali di pipistrello, disegnarmi delle righe nere sotto gli occhi e raparmi i capelli, tagliarli e farmi le méches d’argento e bionde, tutte piccole manovre con cui reagivo alle cose che succedevano nella mia vita e che mi facevano stare male. Evadevo in un modo tutto fisico. E tutte queste cose le prendevano come una moda.”
A proposito del body nero Edie raccontò:
“Quando ero con Andy . . .Ballavo jazz due volte al giorno . . . e sapevo che non avrei eccitato nessuno perciò ho indossato i miei body. . . e allora Vogue mi ha fotografato con i body e le t-shirts come se fosse una nuova moda.”
Il 26 novembre del 1965 Life scrive:
“Questa ragazza dalla zazzeretta corta e dalle gambe eloquenti sta facendo per la calzamaglia nera più di quanto abbia fatto chiunque altro dai tempi di Amleto.”
Gloria Shiff editrice di Vogue durante una seduta fotografica, riconosce in Edie la sua gamma infinita di possibilità, la sua capacità di cambiare aspetto, la sua natura contraddittoria, che la fa passare dall’estrema esuberanza alla timidezza e ricorda:
“Il viso di Edie non era una tela, era continuamente in movimento. Non si fermava mai…Sfoggiò tutta una gamma di atteggiamenti emotivi, come del resto è tipico di molte star. Adoravo il suo sorriso, quella sua aria da cerbiatto. La cosa stupefacente è che in quelle foto ha una faccia e un look assolutamente attuali, potrebbero comparire domani su qualsiasi rivista di moda. Non hanno data. (…) Fu una seduta incentrata sulla sua personalità: era una ragazza con della personalità. Non era per davvero una modella o una stella cinematografica: era una creatura del momento, una creatura incantevole, speciale.”
La giornalista e direttrice di Vogue America Diana Vreeland racconta:
“Aveva un modo di camminare che sembrava un passo di danza; era così felice di essere al mondo. Una persona affascinante. Faceva pensare alla primavera, alla freschezza. Era pulita, trasparente, portava i capelli tirati indietro, quasi un’Alice nel Paese delle Meraviglie…Edie ballava divinamente, ed era l’unica cosa autentica in mezzo agli squali…Labbra di ciliegia e fossette nelle guance, nessuno poteva resistere al suo sorriso.”
“Andava alla ricerca della vita, ma qualche volta la vita non arrivava abbastanza velocemente.”
Edie Sedgwick a proposito di Edie Sedgwick:
“Ero un ottimo bersaglio per La Scena.”
Il regista Joel Schumacher racconta:
“Dopo che ruppe con Andy e la cosa con Bob Dylan andò a monte, Edie voleva disperatamente fare la modella. Era incredibile in quel periodo…Era l’essenza totale della frammentazione, l’esplosione, l’incertezza e la pazzia che tutti vivemmo negli anni Sessanta. Quanto più eri provocatorio, tanto più diventavi eroe.”
A Natale, Edie Sedwick va a trovare la sua famiglia. Suo fratello Jonathan la ricorda così durante quelle vacanze:
“Era davvero stranissima quando arrivò al ranch. Un manico di scopa, niente corpo, indosso le gonne più corte che abbia mai visto, ciglia super finte talmente pesanti che le facevano cascare le palpebre. Era un’aliena. Intuiva quello che stavi per dire prima che lo dicessi. Eravamo tutti a disagio. (…) Si vedeva chiaramente non solo l’insicurezza, ma lo smisurato bisogno d’amore…Ma era così difficile accettarla.”
Ormai la sua luce stava per spegnersi.
La moda dagli anni Sessanta in poi è stata profondamente influenzata dalla figura della Sedgwick. Sulle passerelle continuano a vedersi periodicamente corti capelli biondi abbinati a sopracciglia marcate, miniabiti, calzamaglie nere ed orecchini chandelier. Ora sta spopolando ovunque la moda del grigio, di cui Edie Sedgwick è stata la pioniera assoluta.
La modella iconicamente più importante degli ultimi venticinque anni,Kate Moss, ha una fisicità molto simile a quella della Sedgwick, e le assomiglia anche nei vizi pop.
Cara Delevingne ha le stesse sopracciglia scure abbinate ai capelli biondi e ha citato l’icona di Edie in un servizio di Patrick De Marchelier per Vogue China.
Curiosità: Edie era cugina di primo grado dell’attrice Kyra Sedgwick.
Devo ammettere che nello scrivere questo articolo, mi sono lasciata catturare anche io, guardando le immagini, leggendo della sua vita, ho provato emozioni varie e indubbiamente fascinazione. In certi momenti e in alcuni suoi sguardi mi è sembrato di rivedere Marilyn Monroe.
Vi lascio questo video da guardare, lei adorava ballare…
Aspetto le vostre sensazioni…grazie per la lettura!
I colori tenui e gli accostamenti in tinte pastello sono un inno alla freschezza, un invito ad emergere da una sorta di letargo invernale.
Sofisticati, femminili e delicati come i sogni: per outfit rarefatti, di grande appeal.
Lo stile si tinge di nuance delicate, colori gentili, che addolciscono la primavera e si possono mescolare tra loro, come pescando da una busta di marshmallow.
I colori pastello preferiscono i materiali lievi, impalpabili e leggeri come la seta chiffon.
Nella moda, le tendenze passano e ritornano e, nel continuo gioco di rimandi tra passato e futuro, sono ritornati in voga i nastri.
In vita, attorno al collo, sugli accessori o dove si voglia, nastri di seta chiffon, per regalare alla prossima stagione un fresco e delicato tocco chic.
Protagonisti di tantissime passerelle, i nastrini e le collane da legare al collo, sono tornate a essere un vero feticcio per le più trendy.
E quindi,l’accessorio must have di stagione?
La collana di seta in tinte pastello, per uno stile contemporaneo tra l’hippie e il bon ton, VeryCris ovviamente…
Psssh…io le ho realizzate per il mio matrimonio e le ho regalate a tutte le invitate donne, le volete realizzare anche voi?
Nulla di più facile…cliccate sotto, ma prima mettete un bel ” mi piace” all’articolo e condividetelo, grazie !
Tutorial
Cruise Collection by VeryCris
Tessuti di Seta Chiffon DHG
http://www.dhgshop.it/
Photo Agnese Morganti
http://aggiemorganti.com/
Il golf come punto di partenza, vestire mini passando attraverso il piacere del pull fuori misura è un must.
Il maglione oversized che si usa come mini dress, fa tendenza.
Malgrado il freddo pungente, è tempo di coprirsi di seduzione da valorizzare ed esibire: “Off-the-shoulder” sweater e gambe in evidenza.
La spalla scoperta è una mossa impertinente e vezzosa che evoca il candore della pelle: quando lo scollo scende, la seduzione sale, esaltando tutte le forme femminili, dalle più minute a quelle generose, rendendo il look sensuale ed inaspettato!
In filato pregiato e vaporoso che accarezza con il suo leggero tepore, il maglione o mini dress che si appoggia e scopre delicatamente l’omero, è il perfetto mix tra “daily & soirée”, un capo versatile in “parisienne style” che si potrà rendere elegante o casual con semplici tocchi.
Io lo preferisco con gambe nude ed esibite, anche in inverno, ma se sei freddolosa, ti basterà aggiungere un paio di maliziose parigine per coprirti fino al ginocchio.
Anche l’abbinamento con leggings, pantaloni skinny o stivali cuissard, sarà davvero cool.
Per i capi della collezione VeryCris, scegli i tuoi modelli preferiti nella gallery e ricorda…
solo “pezzi unici” e irripetibili, come te…
For info: cris@fashionblognotes.com
Showroom e Shop: Passignano sul Trasimeno (PG)
Tel: 075827532
Music video: Diego Ruvidotti – Very Cri’s Song (tema extract)
Photo contributor: @A. Mearini
Model: Alice Spaccini
Hai mai pensato ad un maxi gilet, con una svolta di stile in chiave glam rock ?
Sei alla ricerca di un pezzo insolito e cool che sorprenda tutti?
Il maxi gilet firmato VeryCris: è estroverso, passionale, grintoso, iperfemminile e sempre elegante, da portare “all day and night long”.
In materiale pregiato e in lavorazione esclusiva e giant, per chi non ama le vie di mezzo è il capo giusto.
Il gilet può essere definito un accessorio?
Secondo me si, è il dettaglio, il particolare che rende interessante la silhouette femminile.
Il gilet lungo, un trend nato negli anni 70 è diventato, con un continua reinterpretazione in chiave moderna per renderlo più contemporaneo e “urban”, un prezioso alleato per ottenere look strepitosi.
Se decidete d’indossarlo, costruite la restante parte del look su di esso perché sarà protagonista indiscusso del vostro outfit.
Con un tubino classico o con pantaloni aderenti e stivali per esempio…
sarete sempre al top.
Solo …
Per i capi della collezione VeryCris, scegli i tuoi modelli preferiti nella Gallery e ricorda…
solo “pezzi unici” e irripetibili, come te…
For info: cris@fashionblognotes.com
oppure chiamate: Showroom 075827532
Music Video: Diego Ruvidotti – Quiet Line_Dream Machine 4.et 2016
Photo contributor: @A. Mearini
Model: Alice Spaccini
Alle neo-romantiche a cui piacciono i look anni ’60 e ’70, quelli del periodo hippie, bohemienne, gipsy & chic, ho dedicato lo spolverino, che accarezza con grazia le forme, lungo fino alla caviglia, con le maniche a Kimono.
Un outfit accogliente e tattile, dall’anima vintage, che straripa di personalità, che vi farà sentire sempre protagoniste.
Da mixare in libertà, come capo moda, fruibile in diverse occasioni:
con il lungo abito stile gipsy percorso da fantasie, in tessuto pregiato, vintage di Armani che ne conferisce una esclusività particolare. Uno stile gipsy ma delux;
oppure come evening coat, sopra un tubino elegante, per sdrammatizzare un outfit classico con un tocco di romantica originalità;
con una mise da cavallerizza sexy, per le più audaci dal fisico mozzafiato…
e per finire semplicemente con i vostri jeans preferiti…
È il capo che riscalda le giornate e che ci accompagna in ogni occasione … per non passare inosservate.
Tutto e solo VeryCris… ovviamente!
For info: cris@fashionblognotes.com
Showroom : 075 827535
Photo contributor: @A. Mearini
Model: Alice Spaccini
Il nero è ovunque protagonista.
È uno “state of mind” prima ancora di essere una scelta stilistica.
Elegante & sexy come soltanto “lui” riesce a esserlo, classico o trasgressivo, sofisticato o audace: in una parola, nero.
Vero e proprio evergreen, il total black è sempre di tendenza, si adatta dalle occasioni diurne più informali e a quelle notturne più eleganti.
Il colore non-colore più amato dalle donne ha tanti lati positivi, come una silhouette più slanciata, un effetto luminoso su ogni carnato e in base a materiali e agli abbinamenti può diventare sexy, minimal o romantico.
L’importante è non renderlo noioso e per dare un tocco di brio al mio black outfit ho scelto … la mini skirt in lana.
La minigonna a frange è più versatile di quanto non sembri, una piccolo-grande trend che lascia le gambe al centro esatto della scena.
Ha un doppio plus, è sexy e movimenta con ironia anche i look più rigorosi, come una semplice camicia.
L’ondulato movimento e la calda leggerezza, ci fa riassaporare il glamour di mostrare le gambe, mantenendo il mood girly e brioso.
Ideale da indossare con uno stivaletto alla caviglia, potrà diventare “Cowboy style” con stivaletti dal mood texano.
Tutto VeryCris… ovviamente
For info: cris@fashionblognotes.com
VeryCris di Cristina Pedrotti
Photo contributor: @A. Mearini
Model: Alice Spaccini
Elemento jolly dell’abbigliamento a strati, il poncho “VeryCris reloaded”, è un soffice piacere da indossare in inverno.
Una corolla di pelliccia bianca che rompe gli schemi e da carattere al look, spezza e sdrammatizza, facile da abbinare, può rendere più casual o più elegante un outfit:
in questa versione VeryCris, cambia l’effetto complessivo del classico tubino contemporaneo.
Ma il poncho Verycris si abbina praticamente a tutto dai jeans, al tailleur; dal vestito hippy al pantalone nero a sigaretta, ed è già mania!
Se sei una donna che sa giocare con se stessa, a cui piace sdrammatizzare uno stile severo, piacerà questa nuvola bianca, rivisitazione in stile diva, che sembra uscita da un fumetto anni Cinquanta.
Senza contare che il morbido e voluttuoso abbraccio sulla pelle ti fa sentire subito coccolata!
Stile a prova di freddo !!
For info: cris@fashionblognotes.com
VeryCris di Cristina Pedrotti
Photo contributor: @A. Mearini
Model: Alice Spaccini
La stagione è sul finire e tirando le somme mi sento di ringraziare tutti i visitatori del mio beachstore per i complimenti , le bellissime clienti per gli acquisti che hanno decretato il successo della mia linea VeryCris. Un grazie al Maklas, l’ incantevole e raffinata location che mi ha ospitato per tutta l’estate, in particolare a Massimo e a tutte le splendide persone che ci lavorano, alla Sardegna con e sue immense bellezze che hanno ispirato la mia collezione, al mio compagno Diego per il sostegno prezioso e incondizionato e a Sabrina che mi ha sopportato durante la preparazione della collezione…e seguitemi sono già in fermento per la prossima collezione invernale…
Romantico e intrigante, sofisticato e regale, il pizzo bianco è sempre in auge sia come dettaglio o accessorio che per abiti interi.
Pensate che fino al Settecento il pizzo era presente anche nell’abbigliamento maschile, ma dall’ 800 in poi divenne un’esclusiva del tutto femminile, diventando un classico sia del romanticismo che della seduzione più sottile.
Forse proprio per la sua ambivalenza è un trend senza tempo, perfetto per essere interpretato nei look più diversi e adattabile ad ogni occasione.
Delinea una donna raffinata ed eterea, romantica e sognante, delicata e femminile.
Emblema di una eleganza ammiccante che strizza l’occhio a trasparenze e ricami, è eredità di un’artigianalità raffinata: inizialmente veniva ricavato tirando i fili del tessuto di lino che ne faceva da base, successivamente diventò una leggerissimo intreccio poi ricamato.
Le sfumature perla della trasparenza, catturano la luce per poi rifletterla, creando un effetto soft focus, che va riletto in versione più urban romantic o sportivo chic senza però perdere quel richiamo vintage che ne caratterizza il fascino.
Ogni stilista che ne ha fatto uso, lo ha declinato secondo diversi stili, lasciando a noi la creatività di giocare con gli abbinamenti più svariati.
Non rinunciate a quel dettaglio in pizzo bianco, qui troverete le mie ispirazioni per i vostri look vedo non vedo che potrete sfoggiare con la stagione calda in arrivo:
Siete state anche voi travolte dall’ondata di leggerezza e romanticismo del meraviglioso capriccio di seduzione?
Ricordate di sdrammatizzarlo nel modo giusto, magari anche con qualche accessorio.
Un outfit romantico, un po’ retrò e glamour è quello più vicino al mio stile…an exploration into fragility.
E il vostro?
Se vi è piaciuto l’articolo…condividetelo.
Cris (VeryCris)
Pizzo Vogue
Fascino dinamico, stile elegante, funzionale e moderno…con il richiamo vintage della camicia.
Scarpe: Barbara Bui
Cris (VeryCris)
“Un fotografo poco sofisticato che scatta immagini sofisticate” così si è definito Paolo Roversi, uno dei fotografi di moda attuali di maggior talento, dallo stile inconfondibile.
Eletto dai critici ”pittore di immagini”, dagli anni 80 lavora con pellicole Polaroid di grande formato (20x25cm) e sfruttando la loro particolarità riesce rendere quasi “lattiginosa” la carnagione delle modelle fornendo un’atmosfera eterea che assieme allo stile “sfocato”,diventa il suo marchio di fabbrica.
Di fondamentale importanza per lui è la centralità della figura della modella, immortalata quasi sempre su fondo neutro, con nessun altro elemento al di fuori di sé stessa e dei vestiti che indossa.
Gli editoriali di Paolo Roversi sono pubblicati nelle più importanti riviste di moda come Vogue Italia, Vogue Uk, Vogue Paris, Vanity Fair.
Ha creato bellissime campagne pubblicitarie per Dior, Cerruti, Comme des Garçons, Yves Saint Laurent, Valentino e Alberta Ferretti.
Ha lavorato con moltissime modelle e attrici come Isabella Rossellini, Natal’ja Vodjanova, Kate Moss, Stella Tennant, Tilda Swinton, Milla Jovovich.
“Il mix magico dell’immagine fotografica è quel misto indefinibile di realismo e finzione, astratto e concreto, illusione e verità.”
E se la moda è fatta anche per sognare…
Cris (VeryCris)
Fonti:
http://www.vogue.it/encyclo/fotografia/r/paolo-roversi
http://en.wikipedia.org/wiki/Paolo_Roversi
La moda è un’alchimia misteriosa, un’interpretazione seducente di personalità.
Adoro la tradizione e il classicismo ma conditi con un appeal ironico e comodo sia in senso letterale che emozionale.
Scelgo d’indossare cose che esprimano il mio spirito, moderno e lievemente eccentrico; che riconducano al mio pensiero, lambendo il confine dello stile con un’eleganza sovversiva.
Dedico questo articolo alle donne che come me amano la moda ma non intendono subirla, alle donne che hanno un’attitudine ultra-moda e ultra-chic, una gioiosa ed energica voglia di sperimentare, di mixare singoli pezzi in accostamenti improbabili e renderli cool.
Quali sono le regole?
Prima di tutto viene la conoscenza del proprio corpo e il modo in cui ci si sente e si porta un abito che bisogna vivere con disinvoltura; poi non può mancare un po’ di attitudine eccentrica, ma anche tanto e tanto equilibrio, perchè il rischio più grande è cadere nel borderline e nel trash.
Alle trend-setter più audaci, ricordo l’importanza della visione d’insieme nel mischiare tessuti, stili e fantasie per creare look innovativi e azzardati.
Questa “street identity” non si limita solo a mescolare stili diversi nello stesso outfit, ma coinvolge anche materiali e colori, fondendoli insieme in un’unica creazione con l’obiettivo di creare outfit preziosi e mai lasciati al caso.
Qui troverete ispirazione per le vostre piccole follie quotidiane, esempi di proporzioni nuove e acuti di follia controllata, trasgressioni eleganti, esplorazioni clorate e toni di carattere.
Dunque: via libera alla creatività, rompete le regole e provate nuove combinazioni!
Cris (VeryCris)
Fonti: www.interviewmagazine.com www.vmagazine.com www.vogue.it www.vogue.co.uk www.vogue.com.au www.elle.se www.elle.it www.vogue.fr
La moda è una corsa, dentro e fuori i clichés… pretende di dire la sua, con creazioni personalissime ed interpretabili in totale libertà…perchè ogni singolo abito vale di più.
Patrick Demarchelier è il fotografo pluri citato nel film “Il diavolo veste Prada”.
Nato nel 1944, in pochissimo tempo è diventato uno dei colossi della fotografia di moda internazionale, nel 1998 divenne il primo fotografo ufficiale di Diana Spencer (per volere della stessa), attualmente è il principale fotografo di Harper’s Bazaar.
«Un fotografo è qualcuno di fragile. Ci si deve rinnovare sempre. Per me ogni lavoro è una nuova sfida. Quel che è stato fatto prima, va dimenticato». (Patrick Demarchelier)
Cris ( VeryCris)
Blurry and bright silhouette for ethereal and refined women.
Look luminoso e silhouette volutamente sfuocata per donne eteree e raffinate.
Fascino perla… deliziosamente elegante.
Neemic’s afternoon collection-Ph.Simona Berukstis
Cris ( VeryCris)