“E’ tardi, saranno le dodici e mezzo o l’una di notte. La scena si svolge in qualche posto al mondo dove la gente swinga fino al mattino. Il locale ha un palco,alle pareti sono appese foto di jazzisti che hanno fatto la storia. A volte è affollato, a volte no. A volte fatiscente, a volte elegante. Tu sali sul palco, stringi le mani a tutti. Annunciano un pezzo, magari “ Have You Met Miss Jones?”, e wow … ecco che vai! La gente comincia a sorridere e ad entrare in sintonia, gridando voci di approvazione per quello che si sta suonando. Certi musicisti sono allegri, altri tristi. Il barista fa portare dei drink sul palco. Benvenuto ad una jam session.
Se la sezione ritmica funziona puoi startene lì a suonare, o solamente ad ascoltare, ubriaco di swing, finchè non sorge il sole”.
(Come il jazz può cambiarti la vita – Wynton Marsalis )
Perugia si è trasformata in un’ enorme platea a cielo aperto, con swing in ogni angolo, note che si diffondono senza sosta per la città, locali storici, piccoli teatri, strade, piazze e ogni altro spazio occupato dalla musica. Dieci giorni e dieci notti di spettacolo continuo, Umbria Jazz 2014, è giunta al termine, un po’ di tristezza mi assale.
La vitalità, la creatività, la sorpresa, la confusione di suoni, di gente…..la musica e specialmente le jam, mi mancheranno.
Pensate al jazz nel suo periodo d’oro, quando i locali notturni, da New York a Parigi, traboccavano di musicisti provenienti da ogni parte del mondo, ogni esibizione era uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie, il pubblico partecipava attivamente ed era parte integrante della serata, chiamata “jam”.
Durante tutta la kermesse perugina, si sono svolte nelle ore piccole, al termine degli impegni serali dei musicisti, in locali nascosti tra i caratteristici vicoletti del centro storico…come nella migliore tradizione del Jazz degli esordi: nella storia del Jazz sono rimaste celebri le jam-session tenute tra il 1941 e il 1942 alla “ Minton Playhouse” di New York, durante le quali è germinato lo stile bebop.
E siccome “ la vita è un po’ come il jazz: è meglio quando s’improvvisa “ (George Gershwin), …ho trascorso tutte le serate, fino all’alba, in “quei locali”, poco conosciuti per molti, ma non per tutti e fuori dalla programmazione del festival, dove a fianco ai mostri sacri del jazz nazionale ed internazionale, presenti in cartellone, artisti noti e virtuosi della musica jazz, erano pronti a far scattare la jam, il rito più importante per un jazzista.
Spettatrice e partecipe di un armonico, fluido e coerente processo creativo, un concerto ogni volta diverso, nuovo ed unico e ogni volta straordinario, un intreccio che continuamente cambia forma, si modula, si plasma sull’improvvisazione dell’uno e dell’altro artista, un coinvolgente scambio tra menti libere.
Quello che accade durante una jam: non è immaginabile, il “solo”, l’improvvisazione di ogni singolo artista, è una storia imprevedibile che suscita energia palpabile, quindi “ il bello” è prestare la massima attenzione a tutto quello che ha da dirci e… se ci è piaciuto ciò che ci ha raccontato, applaudire con entusiasmo!
“L’assolo jazz ha dato ad un gran numero di musicisti l’opportunità di apporre il loro marchio creativo nella storia della musica “ ( Wynton Marsalis )
Passato, presente e futuro viaggiano nel jazz in una continua e perenne jam-session…” il musicista sceglie un brano “standard” (passato), lo interpreta e lo sviluppa nell’improvvisazione (presente), creando qualcosa di nuovo (futuro).
Questi spettacoli “underground”, organizzati da mecenati del jazz come Fabio Giacchetta, hanno visto partecipare artisti di calibro che dopo il loro spettacolo “ufficiale”, hanno interagito generosamente con altri musicisti, a strettissimo contatto con il pubblico …facendo respirare l’atmosfera dei tempi delle jam storiche.
Ed ora che umbria Jazz è giunta al termine?
Niente paura, la kermesse è finita ma il jazz continua…in quei club che coraggiosamente portano avanti la programmazione live di livello durante tutto l’anno, come per esempio il “ Ricomincio da Tre Music Club” a Perugia… perchè come dice Wynton Marsalis…
” ...Il jazz può cambiarti la vita “
Cris Pedrotti
Photos by:
Vinicio Drappo www.viniciodrappo.it
Annamaria Mearini annamaria.mearini@gmail.com
Gabriele Ballabio www.entropyastudio.com
Cris Pedrotti
7 Commenti
It’s appropriate time to make some plans for the future and
it is time to be happy. I have read this post and if I could I wish to
suggest you few interesting things or advice.
Perhaps you can write next articles referring to this article.
I desire to read even more things about it!
Hello there! I could possibly have sworn I have actually seen this site before however after seeing a few of the short
articles I realized it’s new to me. No matter, I’m certainly delighted I discovered it and I’ll be book-marking it and checking
back often!
I’m grateful that you just discussed this helpful details with us.
Thanks for sharing.
Hola! I’ve been following your weblog for a long time now and finally got the bravery to go
ahead and give you a shout out from Austin Texas!
Just wanted to tell you keep up the fantastic work!
I don’t know whether it’s just me or if perhaps everyone else experiencing issues with your blog.
It appears like some of the text on your content are running off the screen. Can someone else please provide feedback and let me know if this is happening to
them as well? This could be a issue with my internet browser because I’ve had this happen previously.
Kudos
I am not aware there are problems … thanks anyway for reporting
I like reading through an article that will make people think.
Also, thank you for allowing for me to comment!