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Dior

L’uomo Dior AI 2022 ha sfilato sul ponte più romantico di Parigi

La voce di Christian Dior riecheggiava su una Parigi reinventata, mentre l’uomo Dior AI 2022 di Kim Jones sfilava lungo la replica dell’emblema del romanticismo della Ville Lumière: Pont Alexandre III.

Sono infiniti i motivi per innamorarsi di Parigi e una passeggiata lungo la Senna, ammirando il ponte più emblematico della città che offre una vista imperdibile della Tour Eiffel, è uno di questi. Un ponte molto peculiare difficile da non notare con le sue statue dorate rappresentanti Pegaso che attirano i raggi del sole; con i suoi trentadue candelabri che lo illuminano di notte. Al pubblico di Dior è stato offerto uno spaccato della storia della maison, che incorpora sia il design che il patrimonio geografico.

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India Mahdavi ridisegna l’iconica bottiglia di profumo J’adore di Dior

La designer India Mahdavi ha collaborato con Dior su una gamma in edizione limitata di bottiglie di profumo J’adore, realizzate a mano da artigiani di Murano.

India Mahdavi, la regina del mondo dell’interior design; figlia di padre iraniano e di madre egiziana, è la decoratrice francese più internazionale. Cresciuta negli Stati Uniti, si è dapprima trasferita in Germania prima di approdare in Francia, dove ha studiato architettura. Si è imposta in poco più di vent’anni per i suoi interni contemporanei e vibranti di colori. I suoi progetti di interior sembrano set di film in cui ogni oggetto, colore e trama contribuiscono a creare un’emozione cinematografica. La maggior parte della sua produzione di design, sia per il suo marchio che per i marchi dei clienti, è fatta a mano o personalizzata da artigiani francesi. India, impone il suo stile inimitabile, mescolando stili e adattandosi ai gusti dei clienti di tutto il mondo.

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the best preview collections #women…*part one

Sono lontani i tempi dell’attesa, carica di magia, delle sfilate stagionali due volte l’anno, ora la moda ha dei ritmi veramente frenetici.
Le campagne delle “pre-collezioni” (pre fall), “resort”, “cruise”: nicchie di aticipazioni delle collezioni vere e proprie, sono già uscite.
Sono diventate un vero must e sono passate dalle retrovie alla ribalta.
Ideate per raccogliere i “greatest hit” di un marchio, ne articolano e rafforzano l’identità attraverso capi indispensabili, che nelle collezioni in passerella sovente non trovano spazio se non estremizzati ed enfatizzati.
Personalmente le trovo di particolare interesse, in quanto offrono una distillazione di ciò che i designer stanno progettando per le più importanti e “media-geniche” collezioni.
Queste presentazioni, piccole e più mainstream, sono ovviamente meno spettacolari ma proprio per questo regalano indicazioni immediate su ciò che sarà “portabile”.
Le “cruise” (crociera) o “resort” ,nel dettaglio, sono ideate per chi fa le vacanze fuori stagione, troverete quindi in queste collezioni vestibilità trasversalmente stagionali.
Nell’attesa di godere dello “show” delle sfilate della prossima fashion week, vi propongo la mia selezione delle migliori proposte pre-fall 2015.
alexander-wang-pre-fall-2015
dior
dsquared
gucci-pre-fall-2015
jason-wu
joseph
just-cavalli
piazza-sempione
ralph-lauren
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sharon-wauchob
stella-mccartney
Seguirà nel prossimo articolo una selezione dei capi più belli per un target giovane e disinvolto, seguitemi e come sempre…se vi è piaciuto l’articolo condividetelo.
grazie !

Cris (VeryCris)

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The quintessence of…parisienne style

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Non esistono più le principesse di una volta.
Lo stile maestoso e sognante dell’haute couture, sta scomparendo ma i vezzi, gli sfizi e gli eccessi degli stilisti, sfilano sulle passerelle di Parigi.
Creazioni da sogno, favole a lieto fine, paesaggi bucolici dalle caratteristiche magiche che fanno risvegliare l’immaginario, spazio per sogni inespressi dove il “potere del vintage” come fonte d’ispirazione è sempre più vivo.
In Francia, da dove ha avuto origine, la “haute couture” è una denominazione protetta che impone alle case di moda di soddisfare una serie di criteri, tra cui l’artigianalità: i capi devono essere realizzati esclusivamente a mano, nei laboratori della casa per la creazione di pezzi unici.
L’alta moda si è sempre arricchita del lavoro intelligente, creativo, paziente e preciso di “piccole mani” di artisti-artigiani che lavorando dietro le quinte, portano le collezioni couture alla vita.
Le realizzazioni di piume di Lemarie e i fiori “immaginari” di Bruno Légeron, ne sono l’esempio: creazioni di incredibile delicatezza, piccole gemme di haute couture che adornano cappelli, abiti e scarpe di stilisti iconici come Dior, Courrèges, Ungaro, Givenchy, Yves Saint Laurent, Chanel.
Ogni piuma viene cucita singolarmente, ogni petalo e foglia tagliati a punzone da tessuti pregiati, tinti a mano e riuniti in piccole opere d’arte.
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Laboratori come giardini nei quali arte e moda flirtano spudoratamente in un crogiolo di emozioni e forme ed è per questo che ne siamo sempre, perennemente innamorati.
Anche se non potremo mai indossare uno di questi splendidi abiti, possiamo invece adornarci con piccoli tocchi di haute couture.
Per voi alcune idee da copiare:
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Un semplice e raggiante tocco di fiori e piume, che ne pensate?

Cris Pedrotti

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il ritorno dello (s)regolato…John Galliano

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Pirata, rocker, principe…“l’enfant terrible” John Galliano torna sulle scene della moda!
Il talentuoso e anticonformista, stilista inglese, famoso per il suo stile sontuoso, per la sua indiscussa creatività, rinasce dalle ceneri per dirigere la Maison Martin Margela.
Da indiscrezioni tornerà prestissimo in passerella con la Maison “senza volto” per eccellenza, infatti dal fondatore Martin Margela in poi, l’identità dei o del designer è sempre rimasta sconosciuta. Grande scoop quindi per la dichiarazione di Renzo Rosso (patron di Otb, che controlla la Maison Martin Margela) che ufficializza il grande ritorno di Galliano , svelando finalmente il direttore creativo della Maison.
Fiuto da maestro o grande coraggio, certo è che il ritorno di Galliano non sarà facile da gestire ma forse sarà invece la mossa vincente per il riscatto che rappresenta.
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Dal 2011, dopo l’allontanamento di Galliano dalla Maison Dior per comportamenti eccessivi e anti-semiti, lo stilista ha intrapreso un percorso di riabilitazione nel quale, esiliato dal “fashion system”, si è curato dagli eccessi che gli avevano rovinato la vita.
Le uniche sue uscite professionali le ha concesse all’amica di sempre Kate Moss, disegnando il suo abito da sposa in stile vintage, realizzato con chiffon trasparente e preziosi ricami in oro e ad Oscar De la Renta per la collaborazione riuscitissima di qualche stagione fa.
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Da un anno lo stilista, famoso anche per i suoi molteplici travestimenti, si è ritirato in campagna, nel cuore della Francia, per tornare da vincitore con un nuovo look da lord con tanto di cagnolino sulle ginocchia, com’è stato immortalato dal grande fotografo Patrick Demarchelier.
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Spero che il “nuovo” Galliano torni a dominare la scena del fashion con la sua indiscussa genialità e inesauribile creatività…e anche quel pizzico di follia che lo ha contraddistinto sulle passerelle.

Cris Pedrotti

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New generation of designers

C’è stato un tempo in cui lo stilista era l’arbitro di eleganza, il deus ex machina del lifestyle e di uno stile esclusivo associato alla sua persona e alla sua maison, un semi-dio del lusso e dello charme, con tanto di Olimpo dorato.
Poi le griffe hanno cominciato ad operare in un mercato globale e questa è stata la radice di un cambiamento nel quale i riflettori hanno cominciato a puntare sui marchi e le maison.
I brand hanno preso il sopravvento sul personaggio e i designer hanno imparato a creare nell’ombra. Addio alle splendenti corti di Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Tom Ford, Valentino. Dopo l’era degli stilisti fondatori e padroni delle proprie case di moda, dopo l’epoca degli stilisti–divi alla John Galliano e Marc Jacobs, oggi mostri sacri come Hedi Slimane, Nicolas Ghesquière o Christopher Bailey riscrivono i canoni del vestire mondiale, assumono un potere creativo completo, quasi senza apparire.
I mercati emergenti però esigono uno stile inconfondibile e, allo scopo di creare un collegamento tra direttore creativo e marchio, i gruppi investono sull’immagine dei designer, facendoli diventare quasi delle “rock star”.
Ma realmente, quanti di voi li conoscono?
Vi voglio presentare questi brillanti creativi, finiti meritevolmente nel mirino dei colossi del lusso per farvi scoprire che, oltre ad essere talentuosi sono anche dannatamente affascinati.
Modelli, attori o direttori creativi?
Frida Giannini per GUCCIfrida-giannini---gucciGiovane stilista italiana, ha iniziato a lavorare per Fendi nel 1997 per poi diventare nel 2006 direttrice creativa della casa di moda fiorentina GUCCI.
Il suo intuito creativo e manageriale è la dote, tipicamente italiana, che la contraddistingue.
Con lei nasce un nuovo approccio stilistico del brand che pur celebrando la tradizione inconfondibile del marchio e l’eccellenza nel lusso, apporta giovinezza, colore e quella stravaganza che la caratterizza, influenzando le tendenze moda di tutto il mondo.
Nicolas Ghesquière per VUITTONNicolas-Ghesquiere----vuitton
Bello, classse 1971, francese, amato da numerose fan famose e non, Nicolas viene definito “ il più originale ed intrigante designer della sua generazione” grazie alla sua visione avanguardista della moda.
E’ stato il “genio creativo” dietro il rilancio di Balenciaga dal quale ha divorziato per passare a Vuitton, il cui focus sono sempre state le borse e ha creato una collezione di abiti che aprirà nuove strade di crescita per il brand, la sua sfilata è stata tra gli show più ambiti durante la settimana della moda.
Raf Simons per DIOR
Raf-Simons---dior
Nato in Belgio nel 1968, laureato in Disegno Industriale e Furniture Design  è passato poi  al mondo del menswear lanciando la sua etichetta Raf Simons.
E’ stato direttore creativo Uomo-donna per Jil Sander ed è passato nel 2012 a DIOR sostituendo John Galliano. La sua donna-fiore contemporanea: spensierata, in abito da sera con fiori ricamati; seduttrice, quando le curve femminili si scorgono sotto la seta sottile; dichiaratamente sensuale.
Hedi Slimane per SAINT LAURENThedi-slimane-saint-laurentNasce a Parigi nel 1968 da padre tunisino e madre italiana di professione sarta.
Laureato prima in giornalismo e poi in storia dell’arte, disegna la linea femminile di Saint Laurent. Definito il prestigiatore, il rivoluzionario è anche fotografo di talento.
Ha cambiato l’immagine del brand a 360 gradi, occupandosi sia del marchio che della comunicazione e rendendola più giovane e accattivante, il suo è lo stile del futuro.
Stefano Pilati per ZEGNA e AGNONA
Stefano-Pilati---ZegnaNato a Milano ma parigino di adozione, classe 1956, in seguito alla fine del suo contratto con Yves Saint Laurent, Stefano Pilati approda nel 2013 al gruppo Zegna con il ruolo di Head of design del brand della Ermenegildo Zegna Couture collection e come direttore creativo di Agnona ( brand controllato da Zegna dal 1999).
Dotato di un’eleganza innata, coniuga la tradizione sartoriale e l’utilizzo di materiali innovativi dando una nuova visione della moda maschile, abbatte le apparenti contraddizioni tra classicità e rinnovamento con la fusione tra moda e scienza.
Fausto Puglisi per UNGAROfausto-puglisi---ungaroGiovane stilista siciliano, scappa dall’Italia per vivere il sogno americano e, dopo una gavetta durissima, arriva al grande pubblico vestendo grandi star come Madonna e Beyoncè ed ora è il più acclamato giovane designer della nostra moda.
Oggi dirige la sua linea ed è il designer di successo della maison Ungaro, alla quale ha voluto apportare un punto di vista contemporaneo.
Sembra che il rilancio della maison con lui sia assicurato, la sua collezione è stata entusiasmante, moderrna e giovane con quel tocco di anticonformismo.
Alessandra Facchinetti per TOD’Salessandra-facchinetti-todsAlta, occhi chiari, un fisico da modella, Alessandra Facchinetti (figlia del cantante dei Pooh), dopo Gucci e Valentino, approda come direttore creativo a TOD’S con la collezione donna.
Elementi retrò mischiati abilmente ad uno stile urbano più moderno, utilizzo di materiali tecnici, la collezione Tod’s risulta iperfemminile e decisa con riferimenti precisi al design italiano.
Christopher Bailey per BURBERRY
Christopher-Bailey---BurberryIl 43enne stilista britannico è oggi chief creative officer del marchio BURBERRY, ne gestisce quindi l’immagine sotto ogni aspetto, dalle collezioni alle campagne, allo store concept.
Gonne a matita di pizzo con scintillanti cristalli e copri spalle di pvc trasparente, collezione brillante e inedita, un vero successo.
Alexander Wang per BALENCIAGAalexander-wang---balenciagaStatunitense di origini taiwanesi, classe 1983, ha lanciato la sua prima linea femminile nel 2007 e ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti e premi.
Questo giovanissimo “genio” della moda è stato nominato nel 2012 direttore creativo di Balenciaga ( dopo Nicolas Ghesquère) per le linee di prêt-à-porter e accessori  uomo e donna. Il suo stile è pulito, con riferimenti classici, pur risultando innovativo e moderno, è degno del dna del brand che rappresenta.
Tomas Maier per BOTTEGA VENETA
tomas-maier-bottega-venetaNato ai margini della Foresta Nera, da una famiglia di architetti, si trasferisce a Parigi dove termina la sua formazione stilistica.
La sua esperienza professionale include collaborazioni con Guy Laroche, Sonya Rychiel ed Hermès. Nel 2001 diventa direttore creativo di Bottega Veneta, incrementandone da allora le vendite dell’800%.
Il suo stile dalle forme semplici, ma dalla ricercatezza dei trattamenti decorativi è un elogio alla femminilità sofisticata, concettuale e di classe.
Andreas Melbostad per DIESELdiesel-black-gold-andreas-melbostadDesigner norvegese, direttore creativo per Diesel dal 2012, apprezzato per il suo stile ricercato e urbano, mixato sapientemente allo spirito cosmopolita del Brand.
Collezione preziosa, dall’anima dark che fa del Jeans, trattato come un tessuto da couture e mischiato anche con pizzo san gallo, il fulcro del look.
Specchietti, borchie, anelli metallici applicati ad abiti in georgette di seta, uno stile ottenuto abbinando icone opposte, molto rock.

In questa evoluzione della “specie creativa”, cultura, bellezza e genialità sono le costanti, sentiremo molto parlare di loro.
 Cris

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