La moda diventa cinegenica, il primo ad accorgersene nel 1994 è stato Robert Altman mettendo in scena “Pret-à-Porter” il suo racconto delle collezioni parigine.
Ma è negli ultimi anni che l’editoria fashion è entrata nell’immaginario hollywoodiano grazie a best seller come “Il diavolo veste Prada” e “Sex and the City”.
La reciproca influenza tra moda e cinema, nel corso della storia, ha assunto le forme più variegate. Fin dalle sue origini il cinema è stato strettamente connesso con la moda: l’abito ha un’importanza fondamentale in un film, ne delinea il personaggio, il tempo ed il luogo della narrazione.
Negli anni ’30, grazie all’affermazione dello star system hollywoodiano il cinema ha esercitato il maggiore influsso sulla moda, fino ad imporsi come divulgatore di stile e di tendenze.
Se c’è qualcosa che abbiamo osservato nel tempo è che la moda molto spesso passa prima dal grande schermo e solo dopo diventa, grazie al carisma di un personaggio noto, di dominio pubblico.
Ecco perchè in molte campagne pubblicitarie sono state scelte attrici famose.
Numerosi stilisti hanno ideato costumi di film celebri e innumerevoli collezioni hanno riecheggiato il glamour cinematografico, determinando così un circolo virtuoso della moda nel quale è difficile ormai attribuirne la maternità.
Dell’ unione moda-cinema potrei raccontarvi che: gli abiti di Audrey Hepburn in “A colazione da Tiffany” sono disegnati da Hubert de Givenchy; Yves Saint Laurent ha spesso vestito sullo lo schermo e nella vita privata Catherine Deneuve; le sorelle Fendi hanno lavorato con i più grandi nomi della regia, da Visconti a Martin Scorsese e Tornatore, le pellicce indossate da Madonna in “Evita” sono frutto della loro creatività.
Stella McCartney è la mano dietro ai vestiti di Gwyneth Paltrow in “Sky Captain and the World of Tomorrow”.
Giorgio Armani ha lasciato invece la sua firma in ”American Gigolo”, “Gli intoccabili” e ”Il cavaliere oscuro”.
Ricordate l’abito nero di Demi Moore in “Proposta indecente”? Era di Thierry Mugler.
Prada e Miu Miu hanno contribuito alla realizzazione della pellicola “Il Grande Gatsby” con una collezione di 40 abiti esclusivi da cocktail e da sera. Delle vere opere d’arte che mi hanno fatto letteralmente innamorare!
Nick Knight, influente fotografo e visionario, è stato il primo ad intuire le potenzialità del web e nel 2000 ha lanciato un vero e proprio nuovo genere, il “Fashion Film”: possiamo definirlo come l’evoluzione del servizio fotografico, un modo per testimoniare come il mezzo cinematografico sia diventato fondamentale anche nella moda e di come possa essere efficace per comunicare concetti e stili.
Ne sono la dimostrazione anche gli spot pubblicitari come le ultime campagne “Chanel”, entrate immediatamente nell’ immaginario collettivo.
Il cinema ha sempre trovato nella moda un elemento cardine della costruzione della propria estetica e di ritorno stilisti di ogni epoca ne hanno subito il fascino.
Chi crede ancora nella divisione degli stili, nella separazione delle arti, spero si ricrederà.
L’abbigliamento ha dunque un ruolo decisivo nel definire la personalità, nei film tanto quanto nella vita reale.
Questo è il mio punto di vista.
In questa pagina troverete splendidi outfit, nati dal connubio moda e cinema: stili, abiti, tendenze, dettagli che anche se rappresentativi di tempi non moderni mi hanno regalato l’ispirazione, per alcuni dei miei mood.
Viaggiare nel tempo attraverso gli abiti è una straordinaria emozione; è un modo per sognare, perché quindi, non godersi i film ammirando con attenzione anche gli splendidi abiti e prenderne spunto?
Se volete potete segnalarmi i film con i vostri outfit preferiti, io non mi stanco mai di sognare…
Cris ( VeryCris )
3 Commenti
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