La più bella di tutte le modelle che ho conosciuto era Jean Shrimpton…lei stessa sembrava non avere consapevolezza del suo aspetto straordinario ” (Mary Quant)
Jean Shrimpton, soprannominata The Shrimp (traducibile in italiano come gamberetto), è stata una delle prime modelle al mondo. Cresciuta in una fattoria del Buckinghamshire, subito dopo il diploma alla scuola per modelle di Lucie Clayton, all’età di 18 anni ottiene alcune delle copertine più ambite del settore come Vogue, Harper’s Bazaar e Vanity Fair .
La Shrimpton incarnava la giovinezza della Londra degli anni ’60, contribuendo a definire lo stile e il mood dell’epoca: gambe vertiginose e sottili, ovale perfetto, occhi grandi color lavanda, sopracciglia disegnate ad arco, aria arrogante e scanzonata, combinata ad un misto di freschezza e malizia.
Ma quando ha veramente avuto inizio il successo di Jean Shrimpton?
La grande occasione di Jean arrivò nel 1960, quando fotografata dal grande David Bailey ne divenne la musa ispiratrice. Il sodalizio si trasformò anche in relazione sentimentale per 4 anni, ma il vero trampolino di lancio per entrambi fu nel 1962, quando andarono a New York per conto di Vogue UK. Il titolo del servizio era “New York: Young idea goes west”. Bailey la ritrasse tra le insegne dei ristoranti di Chinatown, nelle cabine telefoniche di Broadway, tra la gente o sopra i tetti di Manhattan e il risultato fu un misto tra un reportage e un servizio convenzionale: lo stile innovativo del fotoreportage, non solo catalizzò l’immagine di Jean come divina incontrastata ma segnò una nuova direzione alla fotografia di moda, un nuovo sguardo più fresco e al passo con i tempi.
Il bagliore fresco e il fascino pudico della Shrimpton rinfrescarono i modelli aristocratici degli anni ’60 in Gran Bretagna.
“Era magica. Al punto di essere la modella più economica del mondo – ti bastava utilizzare mezzo rullino e avevi il tuo scatto.” (David Bailey)
Nel ’65, quando ormai era già famosa, madrina del concorso ippico Melbourne Cup, partecipò all’evento in un abitino bianco, corto sopra al ginocchio e con un orologio da uomo al polso. La leggenda metropolitana dice che alla richiesta di promuovere i tessuti Orlon alla Melbourne Cup, Jane si sia trovata con poco tessuto per confezionare un vestito della lunghezza adeguata.
“Oh, non importa“, ha detto alla sua sarta. “Rendilo un po’ più corto, nessuno se ne accorgerà”. Ma nell’Australia conservatrice del tempo, il suo semplice vestito bianco, corto, indossato senza guanti e collant, destò non poco risalto e le immagini rimbalzarono ovunque e anche se le minigonne si erano già insinuate ovunque, in Gran Bretagna questo evento sdoganò gli orli più corti alle masse.
Famoso fu anche il ritratto informale, un dietro le quinte del fotografo Cecil Beaton di Jean e del suo Yorkshire terrier, durante le riprese di “Faces From Shrimpton”.
“Lei è l’unicorno, la cosa rara, quasi mitica” (Cecil Beaton)
Al culmine della sua celebrità, nel ’69 la Shrimpton sfruttò la sua fama in difesa della giustizia sociale. Firmò un libro di protesta contro la partecipazione britannica alla guerra Nigeria-Biafra, nel bel mezzo di un digiuno di 48 ore, (vabbè, per una modella magari era quasi normale).
“È stato divertente diventare famosa, ma mi sono stancata”, disse a un certo punto e nel 1976 si ritirò. “Avrei potuto guadagnare molto di più. Però ho scelto una vita semplice. Non sono mai stata ricca e non ho mai avuto rispetto per il denaro. Trovo che esalti la parte negativa delle persone“.
Ora gestisce un hotel insieme al marito e al figlio, nel bel mezzo della bellezza selvaggia dell’estremo ovest della Cornovaglia.
“Ha qualche rimpianto per aver voltato le spalle alla vita che una volta conduceva?” “No“, dice, “ma io sono un’anima malinconica. Non sono sicura che la felicità sia ottenibile e trovo la banalità della vita moderna terrificante. A volte mi sento merce danneggiata. Ma Michele, Taddeo e l’Abbazia- Hotel hanno trasformato la mia vita.“
La mitica modella Jean Shrimpton potrebbe essere tranquillamente una meravigliosa ragazza della nostra epoca, ancora oggi la sua immagine è estremamente moderna e chic… cosa ne pensi?
Seguimi per conoscere la prossima icona del 1963…
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