La storia di quel filo di seta che dall’oriente arriva ai porti del Mediterraneo a congiungere genti e culture è ricca di miti e favole.
Le leggende, si sa, riempiono i buchi della storia.
Uno di questi miti di 2600 anni prima di Cristo, ha come protagonista, l’adolescente, imperatrice cinese Xi Lin Shi, moglie di Huang Di (l’Imperatore Giallo), famoso artefice della civilizzazione cinese.
Xi Lin Shi, seduta nel suo giardino di gelsi a bere tè, vide cadere un bozzolo nella sua acqua calda e mentre lo osservava, si rese conto che quella matassina dissolvendosi, dava luogo ad un filo lunghissimo e traslucido.
Chiedendosi se quel filo potesse essere usato per realizzare tessuti, Xi Ling Shi lo dipanò e lo studiò. Ciò che ne risultò fu la sericoltura, la scienza alla base della produzione della seta. Si dice che la giovane imperatrice e scienziata in erba, allevò bachi da seta, scoprendo che nutrendoli con foglie di gelso si produceva la migliore seta. Inventò inoltre il telaio per poi tesserne i filamenti.
Aveva così scoperto il segreto meraviglioso della seta.
Non male per un ozioso pomeriggio bucolico e un inatteso incontro con un insetto!
Il segreto fu custodito e difeso gelosamente per duemila anni dagli imperatori cinesi che ne fecero un floridissimo commercio monopolistico.
Seguendo le carovane
Intanto però l’espansione dell’Impero Cinese verso l’ occidente e quella dell’Impero Romano verso oriente, aveva creato una crescita sempre maggiore dei commerci. Avventurosi mercanti per mezzo di carovane, attraversavano deserti infuocati, montagne altissime e rocciose, pianure sconfinate, steppe impenetrabili, mettendo in contatto due civiltà millenarie.
Fu così che attraverso i percorsi che dal Fiume Giallo al bacino del Tarim, passando per i corridoi di Hexi, il Palmir e l’altopiano iranico, lungo gli itinerari orientali dell’Impero Romano, la seta fece la sua comparsa nel mondo occidentale.
Lungo quel percorso che prese poi il nome affascinante di “Via della Seta” s’incontrarono genti fino ad allora sconosciute. Arrivò non solo la seta, ma anche merci, costumi, culture e religioni che segnarono per sempre la storia.
Siamo a questo punto nei secoli intorno alla nascita di Cristo, in Cina domina la dinastia Han, i rapporti e gli scambi con il mondo occidentale si fanno sempre più intensi e le sete sia filate che tessute giungono a Roma.
Sebbene i prodotti di seta potessero oltrepassare i confini della Cina, era vietatissimo che i segreti della sericoltura oltrepassassero l’Impero. Chiunque fosse stato catturato per il contrabbando delle falene della seta o delle sue uova, veniva messo immediatamente a morte.
A Roma il tessuto riscosse subito un grandissimo successo. Fu molto desiderato, ma anche discusso, infatti vennero emanate leggi che ne vietavano l’uso come vestiario. Ancora i romani non avevano compreso bene come venisse prodotta.
Un’altra leggenda, racconta che intorno al 400 d.C. una principessa cinese promessa in sposa a un uomo indiano, per paura di non poter avere la seta nella sua nuova patria, decise di contrabbandare un bozzolo tra i suoi capelli mentre si recava in India.
Sfortunatamente per gli amanti della seta europei, le popolazioni tribali mantennero il segreto e l’Occidente dovette aspettare a lungo.
Un’altra storia poi narra che intorno al 550 d.C. sotto Giustiniano, alcuni monaci nestoriani (o secondo un’altra versione, dei briganti travestiti da monaci) introdussero nel mondo occidentale alcuni bozzoli di baco da seta nel cavo di una canna di bambù.
E così il segreto fu svelato.
Dal 552 Costantinopoli produsse in modo autonomo il tessuto e da quel momento, gradualmente la sericoltura si diffuse in tutta Europa.
Oggi, lungo tutto il percorso antico della “ Via della Seta”, si possono trovare ancora tracce dei popoli, delle idee e delle merci che l’hanno attraversata e modellata. Sono la testimonianza del fatto che la “Via della Seta” ha anche rappresentato un dialogo tra le civiltà sedentarie della Cina e dei paesi del Vicino Oriente e del Mediterraneo, mediato dalle popolazioni nomadi dell’Asia Centrale.
Gli storici sono concordi sul fatto che la “Via della Seta” ebbe un così grande impatto sullo sviluppo della civiltà mondiale che è difficile immaginare il mondo moderno senza di essa.
L’idea moderna della Via della Seta, invece, è stata lanciata dal presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping. Nel 2013 il rallentamento dei ritmi di crescita della Cina, ha cominciato a mettere sotto pressione la leadership di Pechino affinché aprisse nuovi mercati ai suoi prodotti e alla sua capacità industriale in eccesso.
La Via della Seta moderna, pertanto, consiste in sottoscrizioni di memorandum d’intesa commerciale. Ad oggi, oltre 60 Paesi e 29 organizzazioni internazionali hanno aderito, fra questi anche l’Italia.
Beh diciamo che oggi è tutto molto meno poetico!
Le bellissime foto sono di JINGNA ZHANG
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