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Floreale – add bloom

La fantasia floreale è una tendenza sempre di moda.

Non esistono più le mezze stagioni e non esistono nemmeno più le stagioni per le stampe bouquet, i boccioli e i diversi motivi botanici-floreali.

Puntare su qualche nuovo abito dalle stampe floreali durante la prossima sessione di shopping significa assicurarsi un capo passepartout da indossare in ogni occasione, anche nei mesi invernali.

Dona un tocco di colore e leggerezza ai nostri look autunnali che principalmente sono di colore neutro o scuro. Come vediamo nella moda street style, il vestito floreale rimane romantico, ampio e voluminoso, dall’atmosfera vagamente gipsy. I tessuti impalpabili o drappeggianti per donare cadenze fluide e gentili su ogni tipo di figura.

In caso di temperature fredde, non rinunciate al vestito a fiori, abbinatelo a un maglione soft, a borsette dal gusto retrò e a stivaletti color cuoio.

I motivi floreali sono da sempre, associati a un’idea romantica di femminilità. Ma questo schema è stato più volte contraddetto dai creativi che con le loro collezioni hanno reinterpretato il tema secondo altre prospettive.

Come per esempio gli inizi degli anni ‘90 le leggere vesti di viscosa a stampe floreali erano abbinate con pesanti anfibi Dr. Martens oppure indossate con cappotti oversize dal taglio maschile. Abbinamenti che hanno ancora secondo me il loro fascino un po’ bucolico e un po’ dirompente ma sempre femminile.

Versatile e iper-abbinabile, l’abito floreale è favoloso con giacche in jeans e sneakers. Casual chic con blazer oversize e stivaletti alla caviglia. Geniale da portare sopra pantaloni aderenti e stivaletti con il tacco, con giacca di pelle, con cardigan e stringate, con cappotto oversize e décolleté…

Gli abbinamenti da sperimentare sono praticamente infiniti. Se avete ancora dubbi sulla loro versatilità, vi basterà optare per abiti a fiori o gonne dalla lunghezza midi o maxi, a maniche lunghe e con stampe floreali dalle tonalità scure e intense per abbinarli con facilità agli altri capi e accessori invernali.

La fantasia floreale entrerà nei nostri armadi come un’ondata di aria fresca. Porterà con sé buon umore, tanto colore e qualche stravaganza, a testimonianza dell’irresistibile voglia di leggerezza che vive in ognuno di noi, malgrado tutto.

Vi lascio un po’ di spunti per concretizzare i vostri look invernali e non solo, perché appena si affacceranno le giornate più miti il vostro abito sarà sempre in voga…

Grazie per aver letto l’articolo, se ti è piaciuto condividilo e segui il mio blog.

Cris…VeryCris

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Pierre Cardin

Pierre Cardin
Pierre Cardin ci ha lasciato…una bellissima eredità.

Anni prima della missione Apollo 11 e ben prima dell’uscita di “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick , lo stilista Pierre Cardin, che nel 1950 fondò la sua etichetta omonima a Parigi, immaginava attivamente la vita sulla frontiera galattica. La sua moda dal mood stravagante ha dato contorni allo spirito culturale visivo e stilistico dell’era spaziale.

“Il mio capo preferito è quello che invento per una vita che ancora non esiste”, ha detto spesso, “il mondo di domani”.

Cardin ha reinventato la minigonna con silhouette geometriche affilate come rasoi, ornamenti grandi come gioielli, grandi cerniere e ritagli. Ha realizzato tute, merletti e tute di maglieria per qualsiasi genere. Materiali sintetici innovativi come acrilico, vinile, paillettes, lurex e metalli scintillanti spesso erano presenti nei suoi progetti. Ha lavorato con un materiale chiamato Dynel, un tessuto che poteva essere modellato a caldo in pieghe complesse, commercializzandone una versione con il nome Cardine. Progettista di completi, ha immaginato elmetti di vetro a cupola e cappelli architettonici in un colore a blocchi di colore. Ha prodotto abiti ultraterreni e ha catturato l’immaginazione del pubblico per un giorno in cui i viaggi nello spazio potrebbero essere all’ordine del giorno.

Pierre Cardin

Dall’abito a bolle al costume Mao, dalla moda cosmonauta alla moda unisex, all’abito modellato in fibre sintetiche. Pierre Cardin mostra un feroce appetito per la sperimentazione. Le sue forme costruiscono sagome geometriche basate su cerchi e triangoli; il loro volume scultoreo richiede che il corpo si adatti ad esso. Pioniere, Pierre Cardin ha portato l’arte di vivere giapponese a Parigi e l’ha portata in vita nelle sue collezioni. Un viaggio nei dintorni del 1960 in Giappone sarà decisivo per questo incontro con la cultura giapponese. Lì incontra Hiroko Matsumoto, una modella giapponese che lo accompagna a Parigi e diventerà la sua amante. Nella sua casa di moda, Mademoiselle Hiroko è stata la sua musa e la sua musa ispiratrice per quasi dieci anni.

L’innovazione era il suo mantra…

Pierre Cardin grazie per averci trasmesso il tuo immaginario !

Cris…VeryCris

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Benedetta Barzini – timeless inspiration 1963

Benedetta Barzini: il fascino che resta immutato nel tempo.

Negli Anni Sessanta Diane Vreeland voleva modelle con personalità e cercava quella nuova bellezza a cui corrispondeva perfettamente l’italiana Benedetta Barzini dal volto irregolare e mediterraneo .Le fu presentata dall’italoamericana Consuelo O’Connell Crespi, all’epoca redattrice di moda, che la notò per strada.

Benedetta Barzini esordio con Diane Vreeland Vogue America

Benedetta debutta come modella nel 1963 a Roma per Vogue America ed entra così a far parte di quella costellazione di icone degli anni ’60.

Io non mi sono mai immedesimata nella follia del mestiere: perché, di follia, avevo la mia personale, che era anche più forte…Soffrivo di anoressia: ed è una malattia che ti tiene lontana dagli specchi, dal rivedere le tue fotografie, che ti fa scappare dal tuo corpo…”. ( B. B.)

Cominciò così, a vent’anni il suo esordio nella moda come modella. Benedetta pensò che sarebbe rimasta lontana dall’Italia solo qualche giorno, invece vi rimase per cinque anni. Gli obiettivi delle macchine fotografiche di Bert Stern, di Richard Avedon e di altri grandi fotografi, immortalarono quel suo particolare “volto” che metteva in evidenza una sofisticata interpretazione del look mediterraneo.

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Benedetta-Barzini-in-Mila-Schon-Rome-1968
Benedetta-Barzini-Vogue-1965
Benedetta Barzini 1970 1965 con Moravia e Maraini

Benedetta Barzini la prima top model italiana degli anni ’60 è ancora bellissima, di una bellezza magnetica fatta di distanza, di quella distanza che crea appeal.

Mi è capitato di fare questo lavoro e mi ha insegnato tantissimo, ma all’epoca facevo quello che mi veniva richiesto e lo facevo al meglio. Non mi interessava il prodotto finito, mi interessava che chi lavorava con me mi dicesse: ‘abbiamo lavorato bene con lei, la richiamiamo’. Il risultato era il loro, non c’entravo io. Io facevo solo il mio lavoro” (Dall’intervista a Silvia Nucini su Vanity Fair )

Il suo lavoro lo ha fatto mantenendosi critica e distaccata, da intellettuale prestata all’immagine ed è in questa distanza che trapela il segreto del suo carisma.

Benedetta-Barzini-Vogue-1965-e-Sfilata-Marras

Il ritorno in Italia

Dopo 5 anni di vita da top model in America la Barzini tornò in Italia diventando una delle modelle predilette di Ugo Mulas, si dedicò poi alla famiglia, all’insegnamento sempre nel campo della moda e all’impegno politico. Negli anni 70 abbracciò da militante la causa femminista, diventando scrittrice e docente acuta e controcorrente di Antropologia della moda, in eterna lotta con un sistema che per lei significa sfruttamento del femminile.

Musa, modella, femminista, docente, giornalista, ribelle e anticonformista. Non si può definire Benedetta Barzini perché significherebbe inquadrarla in uno o più stereotipi che lei ha sempre rifiutato. Ma una cosa è certa, questa donna dalla personalità complessa e dall’intelligenza acuta ci ha regalato una delle conquiste che ha rivoluzionato il sistema moda, cioè che il fascino batte il tempo.

E’ il simbolo di un nuovo modo di vedere la moda, quello che va oltre l’idea che la bellezza debba per forza fondersi con la gioventù è una donna che non ha paura dell’età e del tempo.

Attualmente la Barzini è ancora modella, noi tutte, pensando a lei abbiamo bene impresse le immagini di una splendida donna orgogliosa delle sue rughe e senza trucco che sfila per i brand più prestigiosi come Armani, Gattinoni, Marras, Gucci…

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2012-Donna-Karan-Benedetta-Barzini
Benedetta-Barzini-per-Mila-Schön-Rocha-Anna-Molinari

Ogni volta che torna a sfilare o a posare per qualche fotografo, trionfante del rifiuto della chirurgia plastica e anche del trucco, tutti la guardano con ammirazione. Possiede tutt’ora un magnetismo che viene più dal pensiero che dal mestiere e l’innata capacità di riempire la scena:

“Da ragazza mi sono sempre detta: non lasciarti confondere da nulla”. ( B. Barzini)

Ha avuto ed ha ancora la capacità innata di nobilitare un abito, non solo attraverso la sua naturale eleganza, ma con l’intelligenza e la grazia che si rivelano attraverso la fierezza dello sguardo, la misura del movimento.

Ha dimostrato che non è la bellezza a contare, neanche nella moda, forse è la personalità, l’anima di una donna, ciò che resta dopo che la bellezza cambia o svanisce.

2017-Benedetta-Barzini-sfilata-Gregi-2012

Grazie a lei le donne ora, non sono più schiacciate sotto il peso di un’immagine di bellezza irraggiungibile, legata alla giovinezza e per questo è stata premiata per il suo impegno contro gli stereotipi femminili.

Stile ed eleganza sono attitudini che non svaniscono con il tempo, anzi, la consapevolezza e l’accettazione di sé esprimono la bellezza e la personalità.

Bene sarebbe ricercare una propria identità e difenderla senza timore riuscendo a non cadere nei clichè; è l’omologazione che va condannata! Non dobbiamo pensare sempre di essere costrette ad esibire la nostra bellezza e convincerci che non dobbiamo piacere continuamente.” ( Benedetta Barzini)

Rodo-campagna-2018-Benedetta-Barzini

Vorrei finire questo articolo riportando uno scritto di Antonio Marras a lei dedicato appoggiato sulle sedie della sala della sfilata a lei dedicata:

«Cara Benedetta è tanto che volevo scriverti, è tanto che volevo dedicarti una collezione, la cosa più preziosa che ho. Ho pensato a te nel scegliere tessuti e materiali, forme e volumi, ricami e intagli. È per te che ho scelto i colori». Si tratta di colori indefiniti e profondi, come rosa pallido, azzurro e amaranto; i colori dei quadri di pittori francesi dei primi del Settecento come Boucher e Watteau. «Ho pensato a te perché mi ricordi la Marchesa de Merteuil (la protagonista de Le relazioni pericolose di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos), libera dai cliche’ moralistici di una società che vive di apparenza. Perché sei unica e rigorosa e quindi puoi permetterti di essere cinica e sincera. E perché al contrario della Marchesa, hai vinto». (tratto da Il Corriere della sera)

Gucci, dopo aver reclutato Benedetta Barzini per la campagna Cruise 2020, ha chiamato la modella a posare anche per il lookbook della Pre-fall Donna 2020-21.

La musa rappresenta un punto d’arrivo ben superiore alla ’bellezza’ poiché non è legata alla temporalità della giovinezza.

Cris…VeryCris

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Come un plaid…

Il motivo plaid, ha una storia lunghissima che, decennio dopo decennio si rafforza, è sempre uno degli stili più cool delle stagioni fredde.

La fantasia tartan o per l’appunto plaid è diventato emblema del guardaroba della donna contemporanea.

Trame scozzesi, fantasie a quadri, tessuti a quadretti, abiti in stile plaid, palette di colori caldi e avvolgenti che custodiscono secoli di storia e significati che vanno dalla tradizione alla ribellione dei movimenti degli anni ’70, reinterpretati nello stile eclettico, vera e propria ossessione di quest’anno.

street style

Fantasioso ma senza eccedere, di carattere ma sempre elegante, il motivo plaid piace a tutti perché è versatile: lo si può indossare su uno scamiciato a un evento o su una camicia a un concerto rock e risultare ugualmente impeccabili e credibili, senza scadere nella banalità.

Il tartan è rassicurante perché ciclico: ogni vent’anni ce lo troviamo nell’armadio sotto forma di gonna a pieghe, pantaloni, camicia, giacca, trench o cappotto. Ed è sempre attuale.

La fantasia plaid è tanto raffinata e classica sui capi strutturati di taglio sartoriale, quanto perfetta per lo stile di vita all’aria aperta, come le camicie, le giacche oversize e i cappotti.
È un pattern irrinunciabile dello stile preppy che ben si abbina ai maglioncini di cachemire e al velluto a coste ed è amato persino da chi preferisce un look più rock quando i quadretti vengono abbinati alla pelle, ai jeans skinny aderenti neri o grigi e ai capi dai tagli asimmetrici.

Se lo stile della fantasia tartan è molto versatile, lo saranno anche le scarpe da abbinare al look: a seconda del capo preferito si potranno indossare combat boots, stivaletti stringati, sandali col tacco grosso da portare sulle calze coprenti o calzetti molto di moda ora, stivali al ginocchio, mocassini e ballerine.

Sbirciate tra gli street style che ho scovato e scegliete il vostro capo preferito e l’abbinamento perfetto per il vostro mood.

cappotto plaid giallo Alexa Chung € 480,00
Cappotto plaid VeryCris € 120,00
Decoltè scozzesi Nicole Saldana Pumps Deborah €188,00
cappotto plaid mood VeryCris € 120,00
sabot tartan Manolo Blahnik € 650,00
Cappotto VeryCris plaid quadri grigio € 120,00
Pant tartan plaid blu VeryCris €80,00
mantella check plaid VeryCris € 90,00
ispirazione street style

Spero che le foto e i suggerimenti di acquisto vi siano stati di ispirazione

A presto…

Cris…VeryCris

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Intervista su @TravelUmbria

Intervista su @TravelUmbria, bellissima iniziativa che dà spazio alle eccellenze del territorio, sostenendo le piccole realtà.

Hanno dato vita alla rubrica delle eccellenze umbre: Made in Umbria. La trovate anche su Instagram! @Travelumbria

Made in Umbria, la rubrica delle eccellenze umbre, ci porta a fare la conoscenza della stilista che sta dietro al marchio VeryCris: Cristina Pedrotti.

Grazie di cuore, avete colto la mia filosofia !!

Cris … VeryCris

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Audrey Hepburn – timeless inspiration 1961

Audrey Hepburn molto più di un’icona…

Gli anni ’60, come avrete letto nel post precedente, hanno rappresentato il decennio caratterizzato dal più importante cambiamento generazionale di tutto il ‘900.

Si afferma un nuovo modello femminile in netto contrasto con quello del periodo precedente fatto di corpi morbidi e formosi, bionde e appariscenti capigliature tipiche delle dive a cavallo tra gli anni ’50 e ’60.

Ma prima di tuffarci negli anni della rivoluzione attraverso le donne che lo hanno rappresentato nella moda, voglio presentarvi quella che, è stata l’antesignana del nuovo modello estetico che si farà strada negli anni ’60: l’icona delle icone Audrey Hepburn, con il suo fisico androgino, la grazia da ballerina, i capelli scuri, gli occhioni intensi accentuati da folte sopracciglia, il fascino sofisticato, minimalista e naturale ma ancora bon-ton.

Con grazia e delicatezza, la diva ha però contribuito alla consacrazione della nuova identità femminile che già fermentava ad inizio decennio.

I cambiamenti e le rivoluzioni prima di scoppiare e deflagrare hanno bisogno di una scintilla, una fiammella che faccia strada che segni la via.

Nel film “A colazione da Tiffany” del 1961 la Hepburn interpreta Holly, una donna delicata e graziosa ma consapevole e autodeterminata che vive da sola, ha lasciato il marito, è sessualmente libera e alla costante ricerca della sua identità, che non si realizza unicamente attraverso l’amore di un uomo. Per quegli anni e specialmente per il cinema del tempo, tutto ciò si può considerare una vera rivoluzione sociale. All’esile Audrey Hepburn va sicuramente il merito di essersi fatta portavoce di un nuovo modo di essere femminile e di una nuova identità di genere che poi si estremizzerà con vigore ed eccessi negli anni successivi. Audrey rese accettabili, anzi molto di più, con la sua grazia rese attraenti i nuovi modelli femminili.

Una rivoluzione del tutto involontaria, per lo scrittore Truman Capote che avrebbe preferito la capricciosa e svampita Marilyn Monroe nei panni di Holly.

Ma alla fine, la diva, lo scrittore e il film crearono una donna moderna, in linea con i cambiamenti sociali, di moda e costume.

Grazie anche allo stilista Hubert Givenchy di cui Audrey Hepburn era dichiaratamente la musa, si sdoganò il nero come manifestazione di eleganza e praticità, colore che fino ad allora aveva sempre avuto una connotazione negativa. Infatti simbolo del film fu anche l’ormai mitico “tubino nero”, tuttora capo immancabile in ogni armadio femminile, passepartout per ogni occasione.

Ma la Hepburn non è stata solo una grande e umile professionista ma una donna dalla grazia naturale, specchio di una grazia interiore, che ha dedicato la vita al prossimo come ambasciatrice dell’unicef, più che un’icona è un modello del femminile che non passerà mai di moda.

Il cambiamento era nell’aria…seguitemi e scoprirete la diva del 1962.

Cris…VeryCris

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ANIMALIER…”URBAN JUNGLE”

Animalier è il pattern che riproduce il disegno della pelle degli animali, versatile e audace, dal fascino sempreverde, icona senza tempo del guardaroba.

Il fascino dell’esotico ha conquistato la moda già da diversi decenni con punte di grande successo.

Il debutto del maculato risale al lontano 1947, quando Christian Dior fece sfilare i suoi primi tre capi animalier. Dior decise di avvolgere le sue modelle in nuvole di chiffon leopardato. Secondo Vogue il ’71 è stato “l’anno della zoologia nei ricami, nei gioielli, negli stampati, ornamenti per donne-fiere, libere e sensuali. Un trend che dalla sua prima uscita ufficiale ha poi ispirato e influenzato tutti gli stilisti contemporanei.

Dior

Lo stilista contemporaneo che ha fatto dell’animal print la sua brand identity è Roberto Cavalli di cui ricordiamo la stampa ghepardo già negli anni Settanta e poi, ancora, nella stagione P/E 1996, il zebrato nella P/E 1999, e la stampa farfalla P/E 2006, e in più paillette a squame di pesce, fantasie leopardo, coccodrillo, lince, serpente.

“ La moda deve far divertire e mettere la donna al centro dell’attenzione, osando anche un po’, se necessario.” ( Roberto Cavalli )

Cavalli ha sponsorizzato la mostra del 2006 Wild: Fashion Untamed tenutasi al Metropolitan Musem of Art di New York, volta a mostrare la storicità e l’interculturalità dell’animalier, l’deale di femminilità-felina, attraverso le creazioni di Alaïa, Dior, Galliano, Gaultier, McQueen, Mugler, Versace.

Per rendersi conto di quanto l’animalier possa risultare chic basta dare uno sguardo al passato, quando questa moda è venuta alla luce. Già negli anni 50 era molto di moda e negli archivi si trovano immagini di donne elegantissime con lunghi abiti stampa leopardo o pantaloni con scarpe abbinate nello stesso materiale, o gonne sino ai piedi indossate con pullover a collo alto. Cappottini zebra, tigre o leopardo, ovunque sino agli anni 60.

La bellissima Brigitte Bardot con la sua pelliccia, stivali e cappello di leopardo, Jane Russel, Sofia Loren, Monica Vitti, pure Jackie Kennedy all’epoca first lady e sempre attenta alle tendenze della moda, nei primi anni Sessanta cedette al fascino dei capi maculati .

Brigitte Bardot – Jane Russel

Haute couture, prêt à porter e street style hanno utilizzato le stampe animalier in diversi contesti, dalla musica alle discoteche, dal cinema alla fotografia, con digressioni anche nel guardaroba maschile.

L’animalier ha una posizione di predominio nel sistema moda contemporaneo, è sempre più usato in tutte le sue declinazioni da diversi stilisti. Nonostante la sua versatilità, può facilmente far inciampare nel trash, ci vuole dunque moderazione e gusto per sfruttare questa tendenza al meglio.

Naturalmente è importante non esagerare e focalizzare l’attenzione solo sul capo chiave. Un solo accessorio maculato dà l’opportunità di osare, di dare brio ad un look anonimo, regalando un pizzico di eccentricità alle nostre mise.

street style

Decisamente seducente e femminile, è la gonna con stampa maculata. Se vi piace ispirarvi ad uno stile un po’ retrò, la grinta della stampa animalier, potrà essere stemperata dal romanticismo di una gonna a ruota, perfetta da abbinare ad accessori contemporanei, come calze nere e stivaletti. Oppure adatta a look causal da giorno, abbinata, per esempio, ai modelli più in voga di sneakers.

https://www.fashionblognotes.com/prodotto/gonna-velluto-animalier/
https://www.fashionblognotes.com/prodotto/gonna-velluto-animalier/

Potrete trovare la stampa che più vi piace tra le proposte dei brand più famosi, alla portata di tutte le tasche: non resta che scegliere le stampe preferite, farle entrare nei vostri guardaroba e tirare fuori la Jane che è in noi…perché l’animalier piace e diverte.

Allora, pronta a sfoggiare il tuo lato primitivo? Se vuoi fare shopping online, su questo tema troverai la skirt VeryCris…clicca qui

Grazie per avermi letto … Cris

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Salopette mon amour !

Bentornata salopette!

Bentornata salopette!

Bentornata salopette, icona degli anni 90.

salopette

Negli anni ’90 la salopette diventa un capo insostituibile del guardaroba. Protagonista del tempo libero e simbolo di libertà, indossata ed esibita da Brigitte Bardot a Lady Diana. Capo preferito dalle icone di tutti i tempi dal fascino trasversale tanto nostalgico quanto easy, un look tra passato e presente.

Chi non ne ha posseduta almeno una nella sua adolescenza? “Se fosse per me indosserei sempre e solo la salopette” ha dichiarato Gwyneth Paltrow, una che di stile se ne intende. Siete d’accordo?

salopette

Capo unisex per eccellenza la salopette in versione femminile è tentatrice di indole e unica nella forma, un po’ come la camicia bianca da uomo. Scanzonata e provocatoria oggi come allora non può mancare nell’armadio. La mitica tuta con la pettorina è ancora must-have di tendenza e suggerisce libertà e voglia di vintage.

salopette street style

Capace di adattarsi ai tempi e fonte d’ispirazione personalizzata, la salopette cambia i connotati per adeguarsi ai gusti, la rivoluzione sta nei materiali e nel modo di indossarla.

E’ il velluto il look perfetto di questa stagione, sia millerighe per un look sportivo che liscio in versione elegante. La salopette in velluto racchiude da un lato atmosfere vagamente retrò e dall’altro richiama un’eleganza aristocratica senza tempo. Abbinare il velluto secondo le ultime tendenze è l’idea giusta per scaldare la stagione invernale con stile.

Per un look casual chic intramontabile, suggerisco la salopette color cachi da abbinare a magliette rigate, di qualsiasi colore sia scure che chiare, perché il cachi è un colore neutro che sta bene su tutto. E’ un modello dalla gamba morbida ma slanciata da indossare con il risvoltino alla caviglia e da abbinare alle sneackers come ad uno scarponcino o stivaletto stringato e perché no, ad una scarpa stile maschile con i lacci e calze corte fantasia. Qui la vedete abbinata ad un cappottino in lana tartan stile plaid, molto in tendenza.

salopette sportiva
salopette VeryCris dettagli

La salopette in velluto liscio blu, dalla linea affusolata slancia la figura e assottiglia le forme. Elegante e scanzonata allo stesso tempo è un capo versatile, perfetto sia di giorno che di sera, da indossare con magliette rigate per un tocco ironico, con camicie o dolcevita per un look più elegante. Scarpe a mocassino o stivaletto, l’importante è il risvoltino alla caviglia.

salopette velluto
salopette velluto dettagli

Salopette, charme e leggerezza…come non essere tentate !

Troverete i capi nel mio SHOP

@cris_verycris

Shoes @closet23shop

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Verde – the green season

Abito in velluto misto seta dalle mille sfumature. Scollo a barca e linea scivolata...

Abito in velluto misto seta dalle mille sfumature. Scollo a barca e linea scivolata...

Quanta voglia di leggerezza c’è nell’aria? Tantissima. Quale colore Pantone apre le danze? Si il verde scuro.

verde

Il must di sempre, quintessenza chic e non c’è bisogno di una tendenza colore per dichiararlo: il verde è cool e oltre al pianeta fa bene anche al tuo stile! Rappresenta il colore della vita che continua e si rinnova, segno di equilibrio e di crescita, per questo è associato alla giovinezza e noi siamo evergreen!

Il verde più cool e accattivante rimane sempre quello tra il foresta e lo smeraldo, soprattutto in tonalità più scure, intenso, notturno, un po’ misterioso, si indossa in total look ed è elegantissimo. Sta bene alle more e alle bionde ed è l’alternativa aristo-chic ai soliti nero-blu. Perfetto sia di giorno che di sera.

Carismatico e affascinante soprattutto su alcuni tessuti come il velluto è tra le top tendenze dell’anno per la capacità di rendere il colore brillante e ricco di sfumature. Selvaggio come una foresta amazzonica, intenso e luminoso come una pietra preziosa. Audace, con un sottotono caldo e brillante illumina anche la mise più seriosa.

https://www.facebook.com/verycris.cristinapedrotti/

La mia proposta è un abito in velluto misto seta dalle mille sfumature. Scollo a barca e linea scivolata, leggermente elasticizzato per stare bene su qualsiasi fisico. Da portare con o senza cinta è classico ma mai banale e iper versatile. Sta bene a tutte, ma le donne con la carnagione chiara, occhi verde o nocciola e i capelli in tutte le tonalità del rosso e biondo miele lo esaltano al meglio!

Potete acquistare questo abito nel mio SHOP al prezzo in offerta

Da portare con un cappotto o una cappa… ma lo vedrete nel prossimo post. Seguitemi… VeryCris

Scarpe https://www.closet23.com/it/

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Oggi voglio parlare di “ relazioni ”

Questo lungo articolo ha come titolo “ relazioni” che significano connessioni, corrispondenze, legami, rapporti, vincoli tra fatti, persone, valori, grandezze, attività, categorie, fenomeni, idee…
Scegliamo noi …

La pandemia sta alterando i nostri rapporti con lo spazio, con la malattia, con il tempo, con il futuro. Ci sta separando, confinando, terrorizzando, sta pregiudicando le relazioni al lavoro e con il lavoro, sta mettendo in serio pericolo la nostra economia.
Quando pensiamo alla globalizzazione in senso positivo ci immaginiamo una integrazione ed interdipendenza di economie, culture, popoli, guidata da tecnologie, commercio, informazioni, investimenti, flussi migratori, tutte cose che dovrebbero fare “crescere” cultura, economia, idee e relazioni in modo omogeneo, ma non è o non è mai stato così.
La pandemia però ha corrotto, o forse erano già corrotte e non ha fatto altro che renderle evidenti, le relazioni politiche ed economiche tra comunità e stati, facendo crescere la diffidenza e la propensione all’isolamento facendo venire meno tutte le prerogative positive alla base della “sana” globalizzazione che io personalmente appoggio.
Tutto è diventato improvvisamente pericoloso, instabile, precario. La pandemia oltre che sanitaria è diventata anche economica e sociale.
Certo oggi siamo davvero “spaesati” e come potremmo non esserlo?
E’ anche complicato capire, interpretare le notizie che ci vengono fornite dai media.
Pressati dall’emergenza, mantenere, ricomporre, rinnovare, crescere ci sembrano missioni impossibili e non riusciamo a scorgere o a pensare a obiettivi consistenti che sarebbero necessari almeno per trovare una nuova rotta.
Eppure in tutto questo marasma io voglio scorgere una prospettiva interessante: il BIL ossia il Benessere – Interno – Lordo ( tratto da un articolo letto non so dove ma che ha focalizzato la mia attenzione).
Il PIL ,che tutti conosciamo , indica il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un Paese in un anno. È un indicatore “quantitativo” della crescita ma non dello sviluppo che è un concetto “qualitativo” , “crescita” e “sviluppo” non sono la stessa cosa e secondo il mio modesto parere il benessere deriva anche dallo sviluppo.
E come possiamo contribuire personalmente al benessere, alla crescita, allo sviluppo del nostro Paese, della nostra città, della nostra comunità, del nostro quartiere?
E’ questa la prospettiva sulla quale dovremmo convogliare le nostre energie perché significa aumentare e migliorare il livello della nostra qualità di vita, anche in un momento precario come questo.
Le attività indipendenti stanno fronteggiando una sfida senza precedenti: molte imprese sono state costrette a fermarsi, mentre altre potrebbero chiudere definitivamente. Ecco perché, in questo momento, aiutare le attività indipendenti è più importante che mai.
Le attività locali sostengono l’economia reale e creano valore per tutta la comunità: ma come possiamo supportare ristoranti, palestre, librerie, botteghe e tutte le imprese che fanno girare la nostra economia rispettando le regole di distanziamento sociale?
La buona notizia è che molte attività hanno adottato strategie per continuare a vendere pur limitando il contatto umano, i piccoli negozi sono sicuramente più sicuri dei centri commerciali e riescono a gestire e mantenere il distanziamento e la sicurezza con più facilità.
Tutte le attività, anche le più piccole ormai si sono attrezzate per consegne a domicilio o per la vendita on-line, è quindi fondamentale anche da questo fronte sostenere le piccole attività locali.
Nell’era dei social dove tutto è condiviso, recensito e commentato il fattore umano è ciò che fa veramente la differenza.
Queste attività rappresentano l’anima e la storia delle nostre città, e fanno parte di ognuno di noi.
Ricordate? Benessere Interno Lordo è questo il nostro obiettivo.
Il piccolo negozio, la bottega, il ristorante significano storia, identità e comunità. Ogni bottega che chiude è una perdita di competenze, di conoscenze, di valore economico e sociale, di un pezzo di tessuto anche culturale delle nostre città. E’ un danno per la qualità della vita dei residenti e anche per l’appeal turistico del territorio.
Al di là delle loro dimensioni, le piccole imprese sono caratterizzate dallo spirito dei loro fondatori che sono testa e cuore dei loro business e gestiscono ogni aspetto dell’attività, tra cui l’assistenza clienti.
A guidarle, ci sono imprenditori coraggiosi: intrepidi, ambiziosi e resilienti, che inventano, costruiscono e progettano anche durante i periodi più incerti.
La loro intraprendenza è linfa vitale per l’innovazione che fa avanzare il mondo, perché è di questo che si nutrono. E tutti noi abbiamo bisogno di loro.
Le attività locali sostengono l’economia reale, generano valore per tutta la comunità: creano benessere, danno lavoro e aiutano altre aziende a nascere e svilupparsi sulla loro scia.
L’imprenditoria incentiva l’imprenditoria: quando acquistate da un’azienda locale, i vostri soldi restano nella comunità e aiutano l’economia reale. Questo si chiama effetto moltiplicatore.

Ad esempio, il titolare di un ristorante acquista ingredienti a km zero, si avvale di un intermediario in loco per sottoscrivere una polizza assicurativa e assume un’agenzia locale per farsi pubblicità… si costruiscono sinergie che creano benessere e aiutano la comunità a prosperare.
Noi, come consumatori, possiamo assicurare un futuro a questi commercianti, aiutandoli a restare a galla durante la crisi.
Ora più che mai, abbiamo una scelta. Acquistare e vendere oggi è anche un modo di esprimersi.
Questa potrebbe anche essere una sorta di ripartenza e di possibile rilancio per le piccole attività, ricordatevi che siamo “ noi” che creiamo il mercato, con le nostre scelte e le nostre priorità, siamo noi le basi dell’economia, noi che acquistiamo.

Ora più che mai, siamo chiamati a fare la nostra parte per sostenere le nostre imprese e salvaguardare il motore produttivo dell’Italia.
Le piccole attività garantiscono un percorso più breve dal produttore al consumatore e ciò significa più trasparenza nella qualità e nell’origine dei prodotti che acquista. Le piccole imprese, in molti casi, producono in prima persona i prodotti che vendono, oppure rivendono prodotti di marchi indipendenti, che producono in modo etico e scelgono fornitori locali.
Secondo me acquistare nelle piccole boutique aumenta anche la qualità del nostro shopping e ci permette di fare acquisti più consapevoli per molti motivi:
– Per acquistare qualcosa di unico o selezionato con cura.
Parliamo di moda? Cerchi qualcosa di bello, di marchi emergenti o provenienti da produzioni artigianali? Per evitare il mainstream occorre rivolgersi ai piccoli negozi, per trovare Brand originali o provenienti da produzioni artigianali, dalla pelletteria, dal tessile tutti settori identificativi dell’eleganza genuinamente italiana. Molti negozianti fanno gli acquisti “pensando” e “ ricordando” i desideri dei loro clienti, il rapporto è tra persona e persona.
– Per essere accompagnati da competenza:
Mi sto riferendo non solo all’accortezza nella selezione delle marche e prodotti ma anche di autorevolezza di chi ha il mestiere nelle mani, di anni vissuti fra tessuti, gioielli, vini o formaggi e che diventa il miglior Personal Shopper dei propri clienti
– Per fare ogni giorno una scelta etica
Acquistare è una forma di democrazia e l’espressione di una visione del futuro. Spendere ora significa sostenere un cambiamento che porta benessere a tutti, all’economia come alle persone.
Magari pagherete un po’ di più per questi prodotti rispetto alle grandi catene; ma ricordate, state pagando qualcosa che alla fine tornerà nelle vostre tasche sotto forma di sviluppo economico locale.

VeryCris

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Ciabattine flat …

Si respira la Cote d’Azur, con i piedi per terra…

“Sulla bella costa della riviera francese, a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorge un albergo rosa, grande e orgoglioso. Palme deferenti ne rinfrescano la facciata rosata, e davanti a esso si stende una breve spiaggia abbagliante.
(Incipit “Tenera è la notte” – Francis Scott Fitzgerald)

Ciabattine VeryCris

Bisogna cedere, almeno una volta alle tentazioni della Côte d’Azur, meta di artisti, negli anni ’60 e destinazione di amanti dello stile da riviera chic, pronti a scoprire i riti dell’estate, abbagliati dalla calda luce del mediterraneo.
Il brand VeryCris lancia una linea di iconiche ciabattine flat che traggono ispirazione dalla seducente allure anni ’60: dalla verve di Brigitte Bardot all’eleganza sbarazzina di Audrey Hepburn.
Raffinate e allo stesso tempo semplici e charmant, mai come ora hanno il loro fascino.
Ogni modello è corredato dalla sua shopping-bag personalizzata con lo stesso tessuto.
Eleganti, comode, versatili, super femminili sono pensate per abbinarsi in totale libertà a qualsiasi look cittadino, etnico o da riviera, secondo lo spirito romantico e seventies in linea con lo stile degli abiti VeryCris.
La realizzazione con materie prime di altissima qualità e un handmade rigorosamente Made in Italy, limited edition, rendono questa iconica ciabattina flat assolutamente etica.
Una collezione fatta di righe, fantasie pop e minioptical tanto amate dalle star di un tempo, di lino e seta in stile casual-hippie.
It-shoes del momento, il sandalo basso sarà il passepartout della vostra estate 2018 e anche quello del ritorno al glamour, ora dovete scegliere il vostro preferito tra i modelli in edizione limitata VeryCris Collection.
Ciabattine VeryCris
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Per acquistarle scrivete a cris@fashionblognotes.com , riceverete tutti i dettagli per scegliere il numero giusto per voi e vi saranno spedite in pochi giorni.
Oppure seguitemi per conoscere i trunk show e gli eventi esclusivi in programma.

Cris

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Sei chic ?

La moda è fatta di aggettivi dal potere evocativo che materializzano un’idea, cioè che raccontano in poche sillabe concetti complessi che rimandano ad un immaginario preciso.

E’ noto che la relazione fra le lingue più diverse ha sempre caratterizzato il codice di sarti, artigiani tessitori, modiste, ricamatrici già dai tempi passati e che quindi le incursioni straniere sono facilmente entrate a far parte del linguaggio universale della moda e quindi anche di quello comune.
Ci sono termini coniati dalle passerelle più esclusive, presi in prestito da mondo dell’arte, da personaggi che hanno creato delle vere e proprie rivoluzioni di stile e altri più storici ci raccontano la storia del costume ci parlano di corti e di salotti.
Presa da un impulso di curiosità ho deciso di andare a recuperare il punto di inizio, la sorgente di alcuni aggettivi esterofili ormai di uso quotidiano.
Siete pronte? Let’s go!
chic-
Chic, sinonimo di un’eleganza raffinata, pur avendo un non so che di vintage, si dimostra ancora molto vitale e apprezzato nel gergo usuale.
Non è ben chiara l’origine della parola francese, alcune fonti sostengono che derivi dal tedesco schick e che poi i francesi abbiano cominciato ad usarla (scrivendola chique) per identificare la disinvoltura, il savoir faire ed infine l’eleganza.
Il Larousse dei primi del ‘900 indica però un’altra ipotesi, tutta francese che farebbe risalire l’origine della parola, ai tempi di Luigi XIII ( inizi del ‘600) quando a corte per definire un uomo molto abile a destreggiarsi con la legge, si usava chic come diminutivo dalla parola chicane che aveva il significato di cavillo, passaggio a zigzag.
Nel tempo chic ha mutato significato ed è con quello di eleganza che è approdata in Italia.
Deve essere stato con la Belle Époque che le signore imbevute di cultura francese, indispensabile nella buona società, hanno cominciato ad usarla per definire uno stile ed un gusto inconfondibile. La cultura francese ha dominato la buona borghesia italiana fino alla seconda guerra mondiale.
Ma l’aggettivo chic nasconde in sé un mondo fatto anche di immagini che evocano immediatamente due icone come Coco Chanel e Audrey Hepburn.
chic-coco-chanel
chic-audrey
chic-icons
Che cosa ha reso innegabilmente Chic queste due donne?
Non solo e non necessariamente la bellezza, l’eleganza chic ha dei codici tutti suoi che includono: l’atteggiamento, il portamento , l’equilibrio tra classico e originale, la finezza e la misura.
Essere chic è quindi una dote innata?
Forse si, è una predisposizione dell’animo e non è legata al capo di vestiario, ma a come si indossa la vita.

Cris (VeryCris)

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Le occasioni di VeryCris …

You’ll never be so beautiful !

Anche se sono già completamente immersa nella produzione della stagione estiva, il freddo pungente è ancora vivo e presente.
I capi invernali sono ancora attuali e necessari, se desiderate avere uno o più capi VeryCris, è il momento giusto per fare uno shopping super smart e approfittare delle occasioni di fine serie.
Troverete le caratteristiche, il prezzo originario e il prezzo scontato per ogni capo esclusivo di fine collezione ancora disponibile.
Sono in offerta solo i colori e le taglie che vedete nelle fotografie.

Articolo “Poncho” di pelliccia in lana, caldo e soffice da usare subito o anche in primavera a una cena all’aperto con il fresco della sera. Il tono neutro si adatta bene a tutti gli outfit.
occasione ARTICOLO-PONCHO
Articolo “Crochet Skirt”: la gonna a tubo longuette, tanto fetish quanto Chic e femminile.
occasioni ARTICOLO-CROCHET-SKIRT
Articolo “Jolie”:il maglione color panna dii filo grosso, ricco, romantico e sensuale.
Occasioni ARTICOLO-JOLIE
Articolo “Can Can”:gonna a ruota di frange. Come ballerine o dame neo Vittoriane? È la nuova protagonista.
Occasioni articolo-CAN-CAN
Articolo “Back Top”: Crazy details, il top a coste e collo alto con sorpresa…retrospettiva di seduzione.
Occasioni ARTICOLO-BACK-TOP
Articolo “Sweater Dress”: il maglione oversized che si usa come mini dress, fa tendenza.
Occasioni ARTICOLO-SWEATER-DRESS
Articolo “Gilet Giant”: il capo CULT, elegante, originale e raffinato…unico
Occasioni ARTICOLO-GILET-GIANT
Articolo “Gipsy Coat”: il cappotto crochet, tipo vestaglia, lineare e maschile, extra long. Per una moda senza stagioni e per donne cosmopolite ma con l’anima gipsy.
Occasioni ARTICOLO-GIPSY-COAT
Articolo “Abito Gipsy Vintage”: il lungo abito stile gipsy percorso da fantasie, in tessuto pregiato, vintage di Armani che ne conferisce una esclusività particolare. Uno stile gipsy ma delux;
Occasioni MODELLO-ABITO-GIPSY-VINTAGE
Articolo “Charleston”: miniabito dal sentore The great Gatsby, lasciati contagiare da questo stile dal fascino intramontabile…
Articolo ARTICOLO-CHARLESTON

Scrivetemi alla mail  cris@fashionblognotes.com  o telefonatemi al numero 346 7423360, sarò lieta di darvi tutte le informazioni che desiderate.
Spedizioni in tutta Italia.
Ovviamente l’offerta è valida fino ad esaurimento.

VeryCris di Cristina Pedrotti

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colori pastello … delicati e romantici

Il mondo della moda una volta ancora si sintonizza con il suo lato più soft.

I colori tenui e gli accostamenti in tinte pastello sono un inno alla freschezza, un invito ad emergere da una sorta di letargo invernale.
Sofisticati, femminili e delicati come i sogni: per outfit rarefatti, di grande appeal.
Lo stile si tinge di nuance delicate, colori gentili,  che addolciscono la primavera e si possono mescolare tra loro, come pescando da una busta di marshmallow.
colori pastello
colori pastello
I colori pastello preferiscono i materiali lievi, impalpabili e leggeri come la seta chiffon.
Nella moda, le tendenze passano e ritornano e, nel continuo gioco di rimandi tra passato e futuro, sono ritornati in voga i nastri.
In vita, attorno al collo, sugli accessori o dove si voglia, nastri di seta chiffon, per regalare alla prossima stagione un fresco e delicato tocco chic.
colori pastello
nastri-seta-chiffon-colori pastello
Protagonisti di tantissime passerelle, i nastrini e le collane da legare al collo, sono tornate a essere un vero feticcio per le più trendy.
E quindi,l’accessorio must have di stagione?
La collana di seta in tinte pastello, per uno stile contemporaneo tra l’hippie e il bon ton, VeryCris ovviamente…
collana-nastri-colori pastello-seta
collana-nastri-colori pastello-seta
collana-nastri-colori pastello-seta
Psssh…io le ho realizzate per il mio matrimonio e le ho regalate a tutte le invitate donne, le volete realizzare anche voi?
Nulla di più facile…cliccate sotto,  ma prima mettete un bel ” mi piace” all’articolo e condividetelo, grazie !
Tutorial

VeryCris di Cristina Pedrotti

Cruise Collection by VeryCris

Tessuti di Seta Chiffon DHG
http://www.dhgshop.it/

Photo Agnese Morganti
http://aggiemorganti.com/

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maxi pull o mini dress?

Con l’arrivo dell’inverno lo stile non va certo in letargo.

Il golf come punto di partenza, vestire mini passando attraverso il piacere del pull fuori misura è un must.
Il maglione oversized che si usa come mini dress, fa tendenza.

Malgrado il freddo pungente, è tempo di coprirsi di seduzione da valorizzare ed esibire: “Off-the-shoulder” sweater e gambe in evidenza.
La spalla scoperta è una mossa impertinente e vezzosa che evoca il candore della pelle: quando lo scollo scende, la seduzione sale, esaltando tutte le forme femminili, dalle più minute a quelle generose, rendendo il look sensuale ed inaspettato!
In filato pregiato e vaporoso che accarezza con il suo leggero tepore, il maglione o mini dress che si appoggia e scopre delicatamente l’omero, è il perfetto mix tra “daily & soirée”, un capo versatile in “parisienne style” che si potrà rendere elegante o casual con semplici tocchi.
maxi-abito-sweater-mini dress-verycris
maxi-abito-sweater-mini dress-verycris
maxi-abito-sweater-mini dress-verycris
Io lo preferisco con gambe nude ed esibite, anche in inverno, ma se sei freddolosa, ti basterà aggiungere un paio di maliziose parigine per coprirti fino al ginocchio.
Anche l’abbinamento con leggings, pantaloni skinny o stivali cuissard, sarà davvero cool.

Per i capi della collezione VeryCris, scegli i tuoi modelli preferiti nella gallery e ricorda…
solo “pezzi unici” e irripetibili, come te…

For info: cris@fashionblognotes.com
Showroom e Shop: Passignano sul Trasimeno (PG)
Tel: 075827532

VeryCris di Cristina Pedrotti

Music video: Diego Ruvidotti – Very Cri’s Song (tema extract)
Photo contributor: @A. Mearini
Model: Alice Spaccini

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Tendenza gipsy … VeryCris style

Il cappotto “Crochet” gipsy style, versatile e femminile, è a pieno titolo tra gli stili cult di questa stagione.

Alle neo-romantiche a cui piacciono i look anni ’60 e ’70, quelli del periodo hippie, bohemienne, gipsy & chic, ho dedicato lo spolverino, che accarezza con grazia le forme, lungo fino alla caviglia, con le maniche a Kimono.
Un outfit accogliente e tattile, dall’anima vintage, che straripa di personalità, che vi farà sentire sempre protagoniste.
Da mixare in libertà, come capo moda, fruibile in diverse occasioni:
con il lungo abito stile gipsy percorso da fantasie, in tessuto pregiato, vintage di Armani che ne conferisce una esclusività particolare. Uno stile gipsy ma delux;
verycris-gipsy-crochet
verycris-gipsy-crochet
oppure come evening coat, sopra un tubino elegante, per sdrammatizzare un outfit classico con un tocco di romantica originalità;
elegant-gipsy-verycris
elegant-gipsy-verycris
con una mise da cavallerizza sexy, per le più audaci dal fisico mozzafiato…
crochet-gipsy-verycris
crochet-gipsy-verycris
crochet-gipsy-verycris
e per finire semplicemente con i vostri jeans preferiti…
gypsi-spolverino-verycris

È il capo che riscalda le giornate e che ci accompagna in ogni occasione … per non passare inosservate.
Tutto e solo VeryCris… ovviamente!
For info: cris@fashionblognotes.com
Showroom : 075 827535

 

VeryCris di Cristina Pedrotti

Photo contributor: @A. Mearini
Model: Alice Spaccini

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my wedding day *

Oggi facciamo il pieno di cose adorabili!
Mi sono sposata!
E’ passato un mese dal giorno del mio matrimonio con Diego
ed ecco il racconto del bellissimo wedding day.
Il nostro mood?
Pochi fronzoli e molta allegria, tanta sostanza e poca apparenza.
Solo i parenti più intimi, per unire in un abbraccio unico tutte le persone che si amano veramente e che fanno parte della nostra bellissima, allargatissima, inclusiva e armoniosa famiglia (cani compresi, ovviamente).
Dopo la breve ma intensa cerimonia, rigorosamente “no social”, per assaporare fino in fondo le sfumature e le emozioni del… “si lo voglio” , ci siamo fatti immortalare nel classico bacio mozzafiato!
Diego & VeryCris wedding day
Cris in abito VeryCris, bouquet in semplice e romantica gissophila bianca, bolle di sapone al posto del riso.

 Diego&VeryCris wedding day
Diego& VeryCris wedding day
E da quel momento in poi…I LIKE DIFFERENT:
tutti al ” wedding party “…nel nostro giardino addobbato con grazia e semplicità.
Un’atmosfera simile a quella di un picnic: rilassata, informale con un ‘unica tavolata conviviale di legno, decorata in modo semplice, colorato e rustico.
Tanti fiori bianchi nei barattoli di vetro, assi di legno in centrotavola come taglieri per gli antipasti, cuscini colorati sulle panche…
Diego& VeryCris wedding day
E come dimostrare tutto il nostro amore, la nostra cura e la gioia di condividere la nostra scelta con le persone care?
Cucinando per loro… l’avete mai visto un matrimonio dove hanno cucinato gli sposi ?! Beh, c’è sempre una prima volta !
Non c’è nulla di meglio di un “fai da te” facile e divertente per trasformare qualcosa di notoriamente classico in un evento creativo e originale.
Oltre al buffet in veranda, con le alternative per i vegetariani e i vegani, abbiamo allestito un barbecue in giardino, per cucinare tutti insieme, perché uniti è gioia !
Il menù ? Semplice, esagerato, multiculturale: sardo, altoatesino,umbro…insomma un mix di coccole culinarie a gogò.
Beh, ora vi lascio alle immagini che parlano da sole…
 VeryCris wedding day
 VeryCris wedding day
 VeryCris wedding day
 VeryCris wedding day
 VeryCris wedding day
 VeryCris wedding day
 VeryCris wedding day
 Diego&VeryCris wedding day
Il vero e unico protagonista di questo meraviglioso party è stato l’amore…ed era così che doveva essere!!

Ups, non penserete che ci siamo dimenticati degli amici, vero?
Dove c’è musica c’è amicizia… ma questa è un’altra storia…

La felice VeryCris

Ringrazio Marcello per le foto e mi scuso con lui per averle tagliate, modificate ( solo per motivi di editing) <3

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Showroom VeryCris

Showroom-VeryCris
Mi assomiglia, come tutto ciò che faccio!
Mi è sempre piaciuta l’idea di creare uno spazio che mi rappresentasse a tutto tondo, nel quale creare un legame intenso, indelebile e autentico con i clienti.
Un luogo che sia stile di vita, con una personalità precisa che sottolinei il concetto che sta dietro la mia linea “VeryCris”, dove non conti solo l’immagine ma anche la sostanza.
Un biglietto da visita in uno stile non urlato, un canone espressivo minimalista per uno spazio aperto e intimo allo stesso tempo, in cui stare con piacere, accogliente, ospitale, nel quale muoversi comodamente come nell’abito preferito.
Volutamente lo Showroom non ha un’insegna perché l’unica icona che ho scelto di avere è l’aria che si “respira”.
It’s just like me! As everything I do.
I’ve always loved the idea to create a space able to representing me exactly as I am.
There I can create an intense , a real relationship with all my customers…

Showroom-VeryCris
Qui, su invito, si svolgeranno le presentazioni stagionali, i trunk show, gli incontri con i clienti e piccoli eventi fashion.
Showroom VeryCris
via dell’Agricoltura, 24
Passignano sul Trasimeno (PG)

A presto !

Cris (VeryCris)

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Unconventional mood … VeryCris for Dhg

Aggiungere un tocco irresistibile con sviluppi inattesi è stato il mood nei progetti per DHG

Trasmettere emozioni attraverso i bellissimi materiali che Dhg mi ha messo a disposizione è stato un meraviglioso percorso!
Unconventional e easy sono state le mie parole d’ordine per creare capi, eleganti, divertenti, facili da realizzare e da indossare per giocare con la propria immagine, osando con ironia e gusto, perché questo è anche il mio modo di essere, uno stile di vita in assoluta sintonia con il VeryCris pensiero.

L’appuntamento con Dhg, per questa stagione, è giunto al termine e come ultime proposte ho scelto dei progetti moda e design.

E’ tutta una questione di pom-pom, non siete d’accordo?
Proporzioni giganti o piccole, i pelosi pom-pom sono un must, un accessorio alla moda.
Qui li trovate in versione collana multifili, per sostituire la ormai troppo classica collana di perle e in versione cerchietto, un po’ malizioso direi.
unconventional-fashion
unconventional pom-pom
Seguite le semplici istruzioni del video tutorial di DHG e sbizzarritevi perchè anche in estate i pom-pom saranno un must…e quindi…pettine alla mano!

E per la serie, non solo fashion, mi sono inoltrata nel design!
Mai nulla fu più ispirante del bellissimo tubolare di lana “Mr. Big” di DHG e così eccolo trasformato in un tappeto led: morbido, romantico, ideale per addolcire l’atmosfera di qualsiasi ambiente…provatelo al posto del “lume di candela”!
unconventional tappeto
La mia anima eco cominciava a scalpitare e quindi per accontentarla ho dedicato un progetto al riciclo di un oggetto di recupero: ho trasformato così il vecchio cappello di una lampada in un moderno lampadario. E’ stato veramente semplicissimo avvolgerlo con la fascia elastica in lana “Stile Pin Up” e dargli nuova vita!
unconventional-lamp
unconventional-design-VeryCris
Volete liberare anche voi la vostra anima unconventional?
Passamanerie e filati artistici, Filato Piuma/Pelliccia in lana, visitate direttamente il blog DHG e li troverete tutti!

Cris (VeryCris)

PH: Agnese Morganti
PH Style: MissMatch

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